NICOLA PALMA
Cronaca

"Ti lasciamo per terra". Raid brutale a Baggio. Picchiatori incastrati da telecamere e social

Venticinquenne massacrato dopo aver difeso una ragazza dal fidanzato. Indagine della Mobile: tre in carcere, un diciassettenne ai “domiciliari“.

"Ti lasciamo per terra". Raid brutale a Baggio. Picchiatori incastrati da telecamere e social

"Ti lasciamo per terra". Raid brutale a Baggio. Picchiatori incastrati da telecamere e social

La raffica di pugni. Andrea (nome di fantasia) cade a terra: uno degli aggressori gli piomba addosso e continua a pestarlo. Un altro lo colpisce con diversi calci. Arrivano due donne in aiuto della vittima, ma il branco non si ferma: ancora un calcio, fortissimo, in piena faccia. E poi il cazzotto alla nuca che tramortisce il venticinquenne e gli fa perdere momentaneamente conoscenza, mandandolo al tappeto: la telecamera lo inquadra mentre cade in avanti "a peso morto", atterrando di faccia sul marciapiedi "senza alcun tentativo di protezione con le mani per attutire" l’impatto. La drammatica sequenza del raid costato ad Andrea le fratture di una costola e del setto nasale e un indebolimento permanente della masticazione generato dalla rottura di tre denti dell’arcata superiore è descritta nell’ordinanza con cui il gip Daniela Cardamone ha mandato in carcere tre dei quattro presunti picchiatori, tutti di origine romena, accusati di aver tenuto una condotta "sintomatica di un’indole aggressiva e incline alla violenza quale metodo di cui servirsi per affrontare qualsivoglia questione della vita quotidiana".

Al quarto aggressore, un diciassettenne connazionale dei complici, è stata affibbiata dal Tribunale dei minorenni la misura della permanenza in casa, su richiesta del pm Pietro Moscianese Santori. La ricostruzione del brutale agguato ci riporta alle 20.30 del 19 novembre 2023 in via Rismondo, a Baggio. Andrea nota una coppia che sta litigando e rallenta il passo per capire cosa stia succedendo. All’improvviso, il ragazzo, poi identificato per il diciassettenne G.S., colpisce la fidanzata al volto; a quel punto, il venticinquenne decide di intervenire per affrontare lui e difendere lei. Poi tira fuori il cellulare e chiama il 112. G.S. gli si avvicina spavaldo: "Adesso chiamo i miei amici e ti lasciamo per terra". Andrea non indietreggia e telefona anche alla madre per avvisarla che sta aspettando la polizia davanti a un bar. Nel frattempo, la minaccia si trasforma in realtà: scendono in quattro da una Passat grigia, ma uno di loro, minorenne, resta a distanza; in tre (più G.S.) massacrano il venticinquenne. Gli agenti della Volante del commissariato Lorenteggio arrivano pochi minuti dopo e riescono a intercettare il diciassettenne e la fidanzata, che danno una versione dei fatti poi smentita dagli occhi elettronici: lei, in particolare, ribalta la situazione, sostenendo che stava discutendo con il fidanzato della sua festa di compleanno e che il primo a colpire sarebbe stato Andrea, poi picchiato da una fantomatica banda di nordafricani. Tutto falso, secondo quanto accertato dall’inchiesta.

Gli investigatori della sezione "Reati contro la persona" della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo, partono proprio dall’analisi dei filmati registrati dagli occhi elettronici. Gli accertamenti si concentrano su G.S. e sulle persone che frequenta abitualmente: il primo dicembre 2022, ad esempio, è stato controllato da un equipaggio dell’Upg in viale Famagosta a bordo di una Passat grigia guidata da Ionut A., 23 anni. Già, la Passat grigia, la stessa usata dal gruppo per piombare in via Rismondo e per scappare dopo le botte: le foto sui social inchiodano il conducente, figlio dell’intestataria. A Flaviu M. e Alex S., rispettivamente di 19 e 22 anni, i segugi di via Fatebenefratelli arrivano grazie al monitoraggio dei social e alla mappatura di contatti e tabulati telefonici. Il cerchio si chiude.