NICOLA PALMA
Cronaca

Terzo evaso da Bollate in 81 giorni. Scompare durante un permesso: è caccia al rom serbo David Savic

Il ventinovenne non è rientrato nel penitenziario martedì sera: scatta l’allarme per rintracciare il fuggitivo. Il 9 maggio sparì l’omicida Emanuele De Maria, poi è toccato a Brenda Paolicelli (introvabile da due mesi).

Da Bollate è stata subito diramata l’allerta per rintracciare il detenuto in fuga David Savic

Da Bollate è stata subito diramata l’allerta per rintracciare il detenuto in fuga David Savic

David Savic avrebbe dovuto rientrare martedì sera, al termine di un permesso regolarmente accordato. Gli agenti della polizia penitenziaria di Bollate lo hanno atteso invano, per poi prendere atto che il ventinovenne rom di origine serba non si sarebbe più ripresentato. A quel punto, l’uomo, nativo di Garbagnate Milanese e con fine pena fissata ad aprile 2028 per una condanna per furti in appartamento, è stato ufficialmente dichiarato evaso, con l’avvio delle ricerche per rintracciarlo e la nota diramata anche a polizia e carabinieri per la caccia all’uomo in città. Savic ha così contribuito ad allungare un elenco tutt’altro che lusinghiero che negli ultimi 81 giorni conta tre reclusi spariti senza alcun preavviso dal penitenziario alle porte di Milano.

La mente torna subito al 9 maggio, quando il trentacinquenne Emanuele De Maria, omicida ammesso al lavoro esterno all’hotel Berna e fino a quel momento detenuto irreprensibile con ottimi report dei suoi datori di lavoro (e persino interviste a programmi tv per valorizzarne il percorso rieducativo), scompare improvvisamente dai radar. Ricompare due giorni dopo sulle terrazze del Duomo, ormai braccato dalle forze dell’ordine: si toglie la vita lanciandosi nel vuoto, dopo aver strangolato a mani nude al Parco Nord la collega Chamila Wijesuriya, con cui aveva una relazione, e aver accoltellato un altro dipendente dell’albergo, Hani Nasr.

Il 27 maggio tocca a Brenda Paolicelli, quarantacinquenne originaria di Torino con fine pena 2028: in licenza per far visita ai familiari, non si ripresenta a Bollate; e lo stesso giorno sparisce pure il compagno, un pregiudicato albanese di 53 anni residente a Cormano. Una fuga in contemporanea che alimenta il forte sospetto della premeditazione, con il passato violento di lui a far temere per l’incolumità della donna. Della coppia, a più di due mesi dall’evasione, non si hanno notizie.

Nelle ultime ore, ecco il terzo caso: quello di David Savic, che inevitabilmente riaccende il dibattito e polarizza posizioni già emerse nei mesi scorsi. "La priorità adesso – riflette il segretario generale del sindaco ha osservato il segretario generale della sigla Sappe Donato Capece – è la cattura dell’evaso, ma a nostro avviso va necessariamente ripensato il concetto di fondo della pena alternativa al carcere, superando l’idea che essa possa essere la conseguenza di un automatismo di legge ad essa spesso connessa e non, invece, un vero e proprio istituto premiale per chi sconta la pena". Poi l’ulteriore affondo del sindacalista: "Anche questa evasione è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari".