Terza occupazione-lampo. Blitz alla Statale, poi il patto

Incontro entro il 25 aprile sul Medio Oriente con rettore e successore. Proteste al Carducci sulle sospensioni, sit-in al Berchet e Civiche in agitazione.

Terza occupazione-lampo. Blitz alla Statale, poi il patto

Terza occupazione-lampo. Blitz alla Statale, poi il patto

Un’altra occupazione-lampo in rettorato, per chiedere all’università di prendere posizione sul conflitto in Medio Oriente, boicottando le collaborazioni di ricerca con Israele. Dopo Bicocca e Politecnico, il blitz è scattato ieri nel tardo pomeriggio alla Statale di Milano, con una ventina di manifestanti del collettivo Rebelot, che lanciavano volantini, stendevano lo striscione “Stop genocidio“ e promettevano di occupare a oltranza gli uffici della governance di via Festa del Perdono, alla vigilia del Senato accademico e anche delle elezioni. I manifestanti sono stati ricevuti dal rettore Elio Franzini e, dopo circa un’ora, hanno sciolto la protesta perché è stato firmato un accordo: "Usciamo dall’occupazione del rettorato dell’Università Statale con in mano una vittoria – il commento del collettivo –. Abbiamo ottenuto un incontro pubblico con l’attuale rettore Franzini e il futuro rettore o la rettrice entrante. Nei prossimi giorni verrà calendarizzato, ma non avverrà oltre il 25 aprile". Si terrà a urne chiuse: giovedì la Statale saprà chi guiderà l’ateneo per i prossimi sei anni tra Marina Brambilla e Luca Solari. "In analogia con quanto avvenuto all’università di Napoli Federico II - si legge nell’accordo firmato da Franzini - ci si impegna a organizzare con la comunità studentesca e con le rappresentanze degli studenti un incontro, aperto a tutte le voci, e a tutti comunicato, sulla situazione e sulla connessa crisi umanitaria in Palestina, a seguito del conflitto". Sempre in Statale annunciano nuove proteste gli attivisti di Cambiare Rotta "contro il Fuorisalone, organizzato con aziende che finanziano la guerra".

Intanto continuano le mobilitazioni nelle scuole superiori. Ieri mattina sit-in di protesta al classico Berchet, contro il Pcto, l’ex alternanza scuola-lavoro, e "contro un sistema che ci prende sempre meno in considerazione". Nel pomeriggio picchetto ai piedi del Carducci, contro le sospensioni - da uno a quattro giorni - che sarebbero state comminate a 17 studenti, responsabili dell’ultima occupazione (nei giorni di sospensione dovranno essere presenti al liceo). Una quarantina di ragazzi di altre scuole si sono trovati con loro in segno di solidarietà e per discutere del recente ciclo di occupazioni, che non sarebbe chiuso. Restano in stato di agitazione anche le Scuole Civiche contro i tagli ai finanziamenti: ieri un nuovo incontro tra i sindacati, l’assessore Tommaso Sacchi e i vertici di Fondazione nell’attesa della convocazione dal Prefetto. L’impegno per ora è di "rendere possibile l’apertura regolare delle iscrizioni per tutti i corsi e senza clausole di salvaguardia".

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