
I controlli della polizia in piazza IV Novembre e lo striscione comparso ieri mattina in Centrale sugli stalli riservati a Uber
Milano, 28 giugno 2025 – “Vai via, qui non puoi caricare”. “Siete in venti contro uno, bravi...”. Ore 14.30 di ieri, siamo in uno dei parcheggi ricavati tra la Galleria delle Carrozze e piazza Duca d’Aosta. Un manipolo di tassisti circonda il van di un ncc: volano parole grosse e minacce reciproche, fin quando poliziotti e militari dell’Esercito intervengono per placare gli animi. Il litigio va in scena proprio lungo i cinque stalli dipinti di nero che da qualche giorno sono comparsi davanti alla stazione Centrale: sono posteggi riservati a Uber, ribattezzata Ruber con una “R” appiccicata di fianco al nome della società californiana da sempre accusata di concorrenza sleale.
“Rispettare la legge”
E sono state proprio quelle linee tracciate sull’asfalto a ridare benzina alla protesta: “La legge va rispettata, l’Ncc non va, lavora su chiamata: la piazza non è una rimessa”, il testo dello striscione esposto a metà mattinata e rimosso nel primo pomeriggio. Una protesta molto simile ai “blocchi” organizzati nei weekend di febbraio in piazza Duomo: i conducenti di auto bianche attendono che berline e furgoncini scudettati si fermino per far scendere o salire i clienti e iniziano a incalzare i driver, accusandoli di essere “abusivi” e costringendoli spesso a ripartire senza passeggeri. Poco prima di mezzogiorno, è necessario l’intervento della polizia per mettere fine a un’aggressione verbale.

"Tassisti come sceriffi”
Nelle ore successive, gli agenti controllano i noleggiatori in arrivo in Centrale per verificare la regolarità dei documenti (come fatto dai vigili nei giorni scorsi). Finita? No, perché Francesco Artusa, presidente dell’associazione ncc Sistema Trasporti, si è già mosso per denunciare il comportamento dei conducenti che partecipano quotidianamente ai presìdi di piazza IV Novembre: “Nel filmato si osservano alcuni tassisti, che, con toni intimidatori e atteggiamenti da veri e propri “sceriffi”, si ergono a tutori dell’ordine pubblico, arrivando a sostenere apertamente che la polizia locale opera al loro servizio”, l’incipit della lettera (con video allegato) inviata al prefetto Claudio Sgaraglia, al sindaco Giuseppe Sala e al comandante dei ghisa Gianluca Mirabelli.

Richiesta perentoria
Da qui la richiesta di un incontro con i vertici di piazza Beccaria “per comprendere quali misure concrete intendiate adottare per ristabilire la legalità”. In assenza di “riscontri formali”, scatterà l’esposto in Procura. Nel pomeriggio, pure i sindacati dei taxi hanno scritto a Palazzo Diotti e Comune per comunicare l’avvio dello stato di agitazione, “a causa della mancata firma del protocollo antiabusivismo da parte delle istituzioni competenti”. Nella missiva, si parla di “Ncc irregolari in aumento” e di “problemi di ordine pubblico”: “Se entro 10 giorni non saremo convocati per un tavolo risolutivo e non verrà firmato il protocollo con le modifiche richieste, ci mobiliteremo con ogni forma di protesta consentita, fino a ottenere il rispetto che il nostro lavoro merita”.