Furbetti della sosta, a Milano Atm ricorre alle telecamere

Controlli su strada con auto sormontate da occhi elettronici capaci di leggere le targhe e stanare gli evasori

Le auto con le telecamere

Le auto con le telecamere

Milano, 6 febbraio 2019 - Si chiama Occhio di Aquila ed è il nuovo sistema adottato da Atm per controllare l’avvenuto pagamento della sosta su strada. Un sistema che permette di migliorare la quantità e la velocità dei controlli rispetto a quanto accade con gli ausiliari. L’Occhio di Aquila consiste infatti in una telecamera capace di leggere le targhe delle auto semplicemente passandovi accanto. Tale telecamera è a sua volta installata sul tettuccio di un’auto della flotta Atm. Mentre questa percorre e perlustra la via, la telecamera che la sormonta legge le targhe delle vetture parcheggiate ai lati e trasmette, su rete wireless, eventuali irregolarità al cervellone centrale che gestirà i dati da tradurre poi in multa. L’Occhio di Aquila è tale perché dotato di un doppio obiettivo in alta definizione con un illuminatore particolarmente avanzato in modo si possa ricorrere a tale tecnologia anche in condizioni di visibilità non ottimali. Un sistema del tutto analogo allo Street Control usato fino a poco tempo fa dalla polizia locale. Ma ora è Atm a servirsene, senza che sia mai successo prima.

Per ora l’Eagle Eye è ancora in fase di sperimentazione: ieri mattina Atm lo stava sperimentando nelle vie vicine all’ex Palasharp e la telecamera era montata su un’auto completamente elettrica. Una sola la telecamera in forza all’Azienda di Trasporto ed una sola, per ora, l’auto dedicata a questo servizio. Sulla scocca compare la scritta “Controllo Sosta” a caratteri grandi e bianchi su sfondo rosso. Se tutto andrà come in Foro Bonaparte ci si aspetta, la sperimentazione finirà tra un mese. A quel punto il nuovo sistema entrerà a regime e saranno comminate le prime multe.

I controlli tramite l’Occhio di Aquila avverranno sia lungo le strisce blu sia lungo le strisce gialle. Una svolta resa possibile dagli step precedentemente raggiunti da Atm. Tutto il sistema si basa, come detto, sul riconoscimento delle targhe. E si è andati verso questa direzione già quando furono installati i parcometri, ora saliti a quota 1.700. In queste macchinette è infatti obbligatorio inserire la targa del proprio veicolo per poter stampare la ricevuta di pagamento della sosta. Da qui il ricorso a quel controllo elettronico del parcheggio per effetto del quale non è più obbligatorio esporre sul cruscotto il tagliando dell’avvenuto pagamento. Da qui la scelta di Atm di non vendere più, dal 15 gennaio 2019, i Gratta e Sosta. Da qui l’Occhio di Aquila che, nel caso delle strisce gialle, sarà in grado di capire se le targhe delle auto in sosta siano o no associate ad un pass per residenti. Da qui, infine, l’unica difficoltà prevista da Atm nell’impiego della telecamera: quella relativa ai pass disabili. Alcuni di questi sono associati alle targhe, altri sono associati alla persona. Il personale Atm, in situazioni di questo genere, dovrà scendere dall’auto e procedere a più tradizionali verifiche.

 

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