RUBEN
Cronaca

Tecnologia più accessibile e inclusiva

Il progetto "Citizen Inclusion" dell'AgID promuove l'accessibilità digitale per tutti, con attività di monitoraggio, formazione e sostegno alle Amministrazioni. Un passo cruciale per un servizio pubblico più inclusivo e innovativo.

Razzante*

I progressi dell’era digitale devono sempre mirare a garantire l’accessibilità;

tutti, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o cognitive, devono poter usufruire dei servizi online in modo completo ed efficace. In questo contesto, il progetto “Citizen Inclusion” dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) riveste un ruolo cruciale nel promuovere l’accessibilità digitale nel settore pubblico italiano. L’obiettivo è quello di rendere l’esperienza digitale dei servizi della Pubblica Amministrazione più inclusiva, in particolare per le persone con disabilità, di migliorare l’efficienza e di stimolare

l’innovazione nel campo dell’accessibilità digitale.

Con un finanziamento di 80 milioni di euro, il progetto prevede attività di verifica e monitoraggio dei siti web e delle app di soggetti pubblici e privati, attività di diffusione della cultura dell’accessibilità su scala nazionale mediante

iniziative di formazione e comunicazione, supporto e finanziamenti a 55 Pubbliche Amministrazioni locali per migliorare l’accessibilità dei servizi digitali. Progettare e implementare servizi accessibili non è solo un obbligo normativo, è anche un imperativo etico e sociale di primaria importanza. La tecnologia funge da catalizzatore per l’accesso alle informazioni e ai servizi; escludere una parte della popolazione significa costruire barriere e perpetuare disuguaglianze ingiuste. Il progetto dell’AgID rappresenta un passo importante verso la

creazione di servizi pubblici più inclusivi e accessibili per tutti i cittadini italiani. Promuovere l’accessibilità digitale porta anche benefici significativi in termini di inclusione, esperienza utente e conformità normativa. Continuare a investire nel miglioramento dei servizi digitali è essenziale per garantire che l’Italia mantenga un ruolo di leadership nella trasformazione digitale e

nell’innovazione sociale.

*Docente di Diritto

dell’informazione

all’Università Cattolica