
Un aerotaxi
MILANO – A confermarlo, ora, è Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa: “Non è escluso che per le Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina si possa fare qualche piccolo test, ma sicuramente l’entrata in funzione non sarà quella che ci auspicavamo”. Parole scandite nel corso dell’ultima seduta congiunta delle Commissioni Mobilità e Partecipate del Consiglio comunale e che ufficializzano quanto riportato su queste pagine nei mesi scorsi: i vertiporti e i grandi droni per il trasporto persone non entreranno in servizio in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2026, come si prevedeva in origine. Le corse non potranno partire prima del 2027.
Per l’evento a cinque cerchi, come ammesso da Brunini, potrà essere effettuato qualche test ma nulla di più. Nel dettaglio, i vertiporti sono piattaforme per il decollo verticolare di aeromobili: per intendersi è la modalità di decollo degli elicotteri o, appunto, dei droni. Il piano della Mobilità Aerea Urbana prevede di realizzarne almeno 15 in Lombardia. Linate e Malpensa ne avranno uno ciascuno, mentre altri due vertiporti sono in previsione a Milano, nei quartieri Citylife e Porta Romana. Le stime sono di 200 passeggeri al giorno solo per i vertiporti milanesi. Sea ha ingaggiato due partner per la Newco della mobilità aerea urbana: Skyports Infrastructure e Lilium.
“Sul settore ci sono state battute d’arresto dell’industria mondiale, specie in Europa, e questo ci ha portato a rivedere la tempistica ma non la validità della soluzione – ha spiegato Brunini –. La nostra società sul progetto è costituita, ha un solo dipendente che fa da antenna e monitoriamo il settore. L’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, che sta facendo la sua parte in termini di regolazione del sistema, ci crede e ci crede tutta l’industria. Come qualsiasi innovazione è difficile prevedere i tempi, anche Parigi voleva fare i test per le scorse Olimpiadi e non c’è riuscita, se non in maniera parziale. Quanto a noi, gli investimenti sui vertiporti partiranno quando avremo la certezza che c’è un operatore solido che ha interesse a operare in Italia. Intanto non c’è nessun danno: non stiamo spendendo soldi”.
Il riferimento è anche a quei 38 milioni di euro benedetti da una delibera del Consiglio comunale approvata a novembre 2023 tra qualche mal di pancia nella maggioranza di centrosinistra. Con quell’atto si diede il via libera anche alla costituzione della Newco. “Di quei 38 milioni non è stato speso nulla perché i tempi non sono maturi, allo stato attuale sono congelati” ha precisato Brunini.
Da qui la nota dei consiglieri comunali Alessandro Giungi (Pd), Carlo Monguzzi (Europa Verde) ed Enrico Fedrighini (Misto): “Con stupore apprendiamo che Sea tiene fermi 38 milioni per vertiporti che probabilmente non saranno mai realizzati. In più di un anno la società costituita ad hoc da Sea ha un solo dipendente e si è dovuto prendere atto che in diverse città la costruzione di vertiporti è stata vietata e alcune società di elicotteri elettrici sono fallite o ritenute inidonee dagli organismi di controllo aeroportuale. Quei denari avrebbero potuto essere usati da Sea per progetti di mobilità, accessibilità, sicurezza sul lavoro, assunzioni, miglioramento dei salari. Il Consiglio torni ad occuparsi della delibera sui vertiporti, prendendo atto del fallimento dell’operazione”.