Potrebbe essere più complicato e meno verticale del previsto il decollo della nuova società pubblica che dovrà essere costituita da Sea, la società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa, per rendere realtà i vertiporti e la mobilità aerea urbana entro il 2026, anno delle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina. Per chi non lo ricordasse, il progetto prevede la creazione, entro poco più di due anni, di almeno 2 piattaforme di decollo e atterraggio di droni di dimensioni tali da poter trasportare persone e merci innanzitutto verso gli aeroporti di Linate e Malpensa. Una volta superata la scadenza olimpica, le piattaforme previste a Milano saliranno a 4 e quella previste in Lombardia ad almeno 15. Un progetto che ieri è stato nuovamente illustrato a Palazzo Marino, in commissione. Suscitando, però, la contrarietà di una parte della maggioranza di centrosinistra. Non bastasse, il Consiglio comunale ieri non ha votato alcun via libera alla costituzione della Newco semplicemente perché non ha potuto riunirsi per mancanza del numero legale.
Critici sono stati, in commissione, il capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi, ma anche i consiglieri della Lista Sala (Enrico Fedrighini) e del Pd (Alessandro Giungi) che hanno anticipato il loro voto contrario ad un’operazione che ritengono poco sostenibile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ambientale, senza considerare il carattere "elitario" del servizio: i taxi volanti trasporterebbero poche centinaia di persone l’anno. "Sono favorevolissimo alla sperimentazione di nuovi modelli di trasporto – spiega Monguzzi – ma deve essere valutato l’impatto ambientale. Qui si parla dell’istituzione di una società a maggioranza pubblica che entro il 2026 deve costruire due vertiporti investendo 30 milioni di euro, cementificando 12mila metri quadrati di verde, con l’impatto acustico delle pale che si alzano in volo tra le case e problemi di sicurezza. Infatti la Consulta per la Mobilità Attiva ha espresso parere sfavorevole. Per Linate – conclude Monguzzi – c’è la M4, per Malpensa i treni da Cadorna". Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ha sottolineato che "è vero che i passeggeri sono pochi, ma i numeri dello studio si basano sui 4 vertiporti previsti per Milano, mentre il masterplan per la Lombardia ne prevede tra i 15 e i 20, quindi con numeri diversi". Questa modalità di trasporto, ha detto ancora "non vuole essere in concorrenza al ferro ma complementare, servendo un segmento più piccolo, di nicchia, non d’elite. All’inizio costerà un po’ più di un noleggio auto con conducente, un domani quanto un taxi e un giorno anche meno". Quanto alla sicurezza, Brunini ha fatto presente che "Enac ha chiarito che nessun velivolo sarà certificato se non sicuro".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro