
La fila di clienti in attesa di un taxi (Newpress)
Milano, 27 gennaio 2016 - Ce l'hanno con gli emendamenti pro-Uber. Ce l’hanno con Uber, e va da sé. E ce l’hanno pure con i loro rappresentanti sindacali: "Perché non abbiamo scioperato pure noi come i francesi?". L’insofferenza dei tassisti, una parte almeno, si è materializzata ieri poco prima delle 19: a un tratto, un manipolo di conducenti, la "base" come si autodefiniscono, ha bloccato il carico ai posteggi di piazza Luigi di Savoia, lato sinistro della Centrale. In pochi minuti, si è creata una coda di una trentina di persone: "Ma cosa fanno?", lo stupore dei passeggeri in nervosa attesa. Una sorta di sciopero selvaggio andato avanti per un paio d’ore: "È solo un’assemblea spontanea per dare un segnale". Fatto sta che la maggioranza dei padroncini in transito da quelle parti si è unita ai colleghi; quelli che invece hanno preferito continuare a lavorare hanno potuto farlo senza forzature. Da precisare che il blocco si è limitato solo a piazza Luigi di Savoia: in tutte le altre zone della città – compresi i posteggi di piazza IV Novembre e dell’aeroporto di Linate – l’attività si è svolta regolarmente. Per non creare troppi disagi all’utenza, è stato pure organizzato un servizio speciale per anziani e disabili, identico a quello previsto nei giorni di sciopero.
Così è andata in scena l’ennesima agitazione non autorizzata della categoria, dopo i serpentoni di auto bianche degli scorsi mesi e i cinque giorni di blocco del maggio 2014. Alcuni ci avevano già provato in mattinata: l’obiettivo era andare in corteo dalla Centrale alla sede del Satam in via Messina, ma l’esiguità dei partecipanti ha sconsigliato la partenza. Alla fine, la protesta è arrivata in serata: "Non potevamo stare fermi...", dicono tutti. E il pensiero va ai padroncini d’Oltralpe, che ieri hanno messo letteralmente a ferro e fuoco Parigi. Senza dimenticare i conducenti di Firenze e Napoli, anche loro in sciopero. "Siamo preoccupati – ripetono –. Gli emendamenti in discussione al Senato rischiano di metterci definitivamente in ginocchio: dove sono i sindacati?". Il riferimento è ad alcune modifiche al ddl Concorrenza, che, a dire dei conducenti, favorirebbero gli Ncc e in particolare la piattaforma web Uber. "Andremo avanti con la lotta, questo è solo l’inizio", il grido di battaglia prima di rimettersi al volante.