Taxi a Milano, Sala: 450 entro fine anno, poi altri 550. Ma col ricorso si rischia di “ricominciare da capo”

Il sindaco ha detto che l’obiettivo sono mille in più perché “in città sono troppo pochi”. La decisione sui ricorsi presentati è ora in mano al Consiglio di Stato

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, di centrosinistra

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, di centrosinistra

L’obiettivo sono 1.000 taxi in più a Milano. Come? Oltre al bando per le 450 nuove licenze entro fine anno, il Comune punta ad aumentarli “attraverso una seconda gara che avvieremmo appena finita la prima” perché, spiega il sindaco Giuseppe Sala, “continuiamo a rimanere dell'idea che i taxi a Milano sono troppo pochi e questo è il punto che ci divide dalle associazioni dei tassisti”.

“La buona notizia – ha detto il sindaco – è che noi abbiamo emesso il bando a metà marzo, il bando è scaduto al 30 aprile e abbiamo raccolto 700 domande. Devono essere fatte delle valutazioni sull'ammissibilità partecipanti ma riteniamo che questo primo bando possa portarci entro fine anno ad avere 450 taxi in più”.

D’altra parte, ricorda Sala, “abbiamo due ricorsi al Tar (Tribunale amministrativo regionale, ndr) dove i ricorrenti sono sia singoli tassisti che associazioni di categoria che contestano il valore individuato dal comune per le licenze da bandire. Per loro la cifra è troppo bassa”, quasi 100 mila euro. "Noi – ha proseguito – pensiamo di no ma c’è un ricorso. Il Tar non ha concesso la misura cautelare richiesta, il ricorrente ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, la discussione è prevista per il 23 maggio. Speriamo che il consiglio di stato ci permetta di andare avanti altrimenti dovremmo ricominciare da capo”.

“Sappiamo che non è un lavoro semplice o rilassante – ha concluso – ma per il bene di Milano c’è bisogno della collaborazione di tutti” quindi “noi andiamo avanti anche se i tassisti non sono d'accordo: ci stiamo lavorando da anni, anche se la Regione non ha mai concesso l'autorizzazione” dal 2020.