Milano - La segnalazione è arrivata un paio di mesi fa. Una signora ha scritto al Comune di Milano per far sapere che il giorno prima un tassista l’aveva accolta con una doppia richiesta. La prima, tutt’altro che inedita: pagamento in contanti. La seconda, paradossale: un supplemento di 2 euro per l’accensione dell’aria condizionata. Nella stessa mail, la donna ha però aggiunto che nelle ore successive era salita a bordo di altre auto bianche nel corso della sua giornata di lavoro in città e che in quei casi aveva incontrato conducenti gentili e impeccabili.
Tutto in poche righe , si potrebbe aggiungere allargando il discorso su una categoria che finisce di frequente al centro delle polemiche: da una parte, una buona parte, chi rispetta regole e clienti; dall’altra, chi tenta di aggirare le norme o si rende protagonista di atteggiamenti poco professionali. In quest’ultima, almeno a giudicare dal video circolato sui social, è finito tre giorni fa il tassista che ha aggredito verbalmente due turisti australiani in via Tenca, a due passi dalla Centrale, rifiutandosi inizialmente di ricevere l’importo della corsa via carta di credito (salvo poi acconsentire alle legittime richieste dell’interlocutore) e scaricando bagagli e sacchetti da regalo in malo modo per poi ripartire con le portiere aperte.
Tra 60 giorni, secondo i termini previsti dal regolamento, il conducente dovrà dare spiegazioni alla Commissione tecnica disciplinare, competente su tutte le auto bianche del bacino aeroportuale lombardo: rischia fino a un massimo di 90 giorni di sospensione della licenza. Il procedimento è stato avviato per "comportamento scorretto" (compensato in qualche modo dall’immediata disponibilità del radiotaxi 4040 a riaccompagnare uomo e figlia in albergo) e non per mancato utilizzo del Pos, considerato che alla fine il turista è riuscito a pagare con la card.
Non è stato così in precedenza per altri 10 clienti di taxi, che dal primo luglio in avanti (data-spartiacque per l’obbligatorietà dell’utilizzo dello strumento per il pagamento elettronico) hanno segnalato alla polizia locale o alla mail mta.disciplinaretaxi@comune.milano.it problemi «direttamente o indirettamente riconducibili al mancato uso del Pos». Di reclami del genere ce n’erano pure in passato, ma nelle ultime settimane il numero è cresciuto. «I taxi e gli ncc – il commento dell’assessore comunale alla Mobilità Arianna Censi – sono parte del trasporto pubblico e come tali devono rispettare regole e comportamenti, come fa la grande maggioranza di essi. Coloro che non rispettano le regole devono essere sanzionati e se necessario sospesi. Il comportamento del tassista individuato ieri (lunedì, ndr) è inaccettabile e non all’altezza di Milano e della sua reputazione».