MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Tassa di soggiorno, rincari da 5 milioni. Per gli affitti brevi 1,5 euro in più

La Giunta ieri ha approvato la delibera: l’aumento delle tariffe scatterà a partire dal 1° gennaio 2024. L’assessora Riva: gli introiti saranno reinvestiti per trasporti, sicurezza e recupero dell’evasione.

Imposta di soggiorno, i rincari scatteranno dal 1° gennaio 2024 e porteranno nelle casse di Palazzo Marino cinque milioni di euro in più all’anno (nel 2022 il Comune ha incassato 52,3 milioni di euro). La Giunta comunale ieri ha approvato la delibera che ritocca le tariffe della tassa municipale, tariffe ferme dal 2017. Gli aumenti riguardano gli hotel da una a tre stelle (alberghi a una stella da 2 a 2,50 euro, a due stelle da 3 a 3,50 euro, a tre stelle da 4 a 4,50 euro, mentre per gli hotel a quattro e cinque stelle l’imposta resta ferma a 5 euro, come prescrive la legge) e le residenze turistico-alberghiere (a due stelle da 2 a 2,50 euro, a tre stelle da 3 a 3,50 euro, a quattro stelle da 4 a 4,50 euro).

L’incremento della tassa di soggiorno tocca anche le strutture ricettive non alberghiere come le aziende ricettive all’aria aperta (da 2 a 2,50 euro), gli ostelli per la gioventù (da 2 a 2,50 euro) e le case per ferie (da 3 a 3,50 euro). Ma il rincaro più alto, da 3 a 4,5 euro, cioè 1,5 euro in più, riguarda gli appartamenti per vacanze e locazioni brevi (un tema caldo nelle cronache dalla scorsa primavera), le foresterie-affittacamere, i bed & breakfast e le locande.

In pratica l’imposta di soggiorno per gli alloggi con affitti brevi per turisti, sottratti ai contratti lunghi per lavoratori e studenti, viene parificata a quella per gli hotel a tre stelle. "Finora il trattamento degli affitti brevi era un po’ troppo favorevole sul fronte dell’imposta di soggiorno", commenta l’assessora comunale al Turismo Martina Riva, che subito dopo aggiunge: "È dal 2017 che non si interviene sulle tariffe dell’imposta di soggiorno. Allora Milano era lontana dall’essere la meta turistica di interesse internazionale che è oggi. Con oltre 6,3 milioni di arrivi registrati in città solo da gennaio a settembre 2023, Milano sta vivendo il periodo turistico migliore della sua storia. Il turismo è un’enorme opportunità per la nostra città, da tutti i punti di vista. Data la costante crescita degli arrivi, sarebbe sconsiderato non definire fin da subito una strategia che consenta di gestire – e non subire passivamente – l’aumento del flusso dei visitatori". L’assessora stima in cinque milioni di euro l’incremento annuo di entrate per il Comune e sottolinea che "i maggiori introiti saranno reinvestiti nei servizi pubblici essenziali per l’attività turistica, primi fra tutti trasporto pubblico e sicurezza, oltre che nella creazione di una piccola task force specificamente dedicata ad individuare e a perseguire gli ancora troppo numerosi episodi di evasione dell’imposta".

Sugli incassi da imposta di soggiorno negli ultimi anni, nel 2019, in epoca pre-Covid, il Comune aveva incassato 59,1 milioni di euro. Nel 2020 il crollo, con 11 milioni di euro. Nel 2021, quando l’effetto coronavirus pesava ancora, si era saliti a 23,6 milioni di euro. Nel 2022 un nuovo balzo, con 52,5 milioni di euro. La previsione del bilancio preventivo per il 2023 era di un incasso di 55 milioni di euro, a cui si devono aggiungere i cinque milioni di euro in più dovuti al rincaro delle tariffe deciso ieri dalla Giunta.