Mezzi pubblici, nuove tariffe da luglio

Via libera al biglietto unico dall’Agenzia e dai Comuni. A Milano il ticket salirà a 2 euro

Biglietto Atm

Biglietto Atm

Milano, 11 aprile 2019 - Dal primo luglio il biglietto ordinario Atm aumenterà da 1,5 a 2 euro ma sarà valido anche nella prima cintura dell’hinterland e a Cinisello Balsamo. Resterà invariato il prezzo degli abbonamenti. E chi ha un abbonamento urbano potrà spingersi fino alla prima cintura dell’hinterland senza pagare un sovrapprezzo.

Contestualmente cambieranno anche le tariffe dei biglietti e degli abbonamenti a Monza e nei Comuni dell’area metropolitana milanese e della Brianza con diminuzioni di prezzo più o meno sensibili, a seconda dei casi, soprattutto sugli abbonamenti. Infine, sempre a partire dal primo di luglio, e sempre tra Milano, Monza e relative province, si potrà viaggiare con un solo titolo, finalmente integrato, sia in metropolitana sia in autobus sia in tram. Questi sono i tre effetti immediati dell’approvazione della riforma delle tariffe dei mezzi pubblici da parte dell’Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino di Milano, Monza, Lodi e Pavia. Un'approvazione avvenuta all’unanimità perché a votare sono stati solo i Comuni delle tre province. Assente la Regione Lombardia. E non a caso la riforma appena esposta non riguarderà i treni regionali, i treni griffati Trenord, a meno che da qui a luglio la Regione e l’Agenzia di bacino non trovino un’intesa. La riprova di quanto la questione della riforma sia ancora delicata dal punto di vista politico sta nel silenzio col quale il Comune di Milano e la stessa Regione hanno accompagnato il voto di ieri. Lo scontro che ha infine portato al precipitare dei rapporti tra il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana è iniziato e si è consumato proprio intorno alla riforma del trasporto pubblico.

Da qui il compromesso di ieri: via alle nuove tariffe e all’integrazione solo su autobus, tram e metropolitane, ma non sui treni. Trenord potrà aggiungersi successivamente. E via alla riforma solo a Milano, Monza e relativi hinterland perché a Pavia c’è un contratto ancora in essere e a Lodi addirittura un regime di concessioni. Queste due province saranno annesse al nuovo sistema dal 2021, con la nuova gara. «Non abbiamo varato una riforma epocale ma banale – sottolinea Umberto Regalia, presidente dell’Agenzia di bacino del trasporto pubblico locale –: abbiamo semplicemente portato Milano al livello medio di civiltà trasportistica già raggiunto da tante capitali europee che da tempo hanno introdotto il biglietto integrato». Epocale o banale, la riforma interesserà per ora 3,5 milioni di pendolari.

 

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