Milano, tangenti in sanità: chiesti 4 anni per ex direttore sanitario del Cto-Pini

Richiesta di 5 anni invece per i due ex primari del Galeazzi, Lorenzo Drago e Carlo Luca Romano

Paola Navone, ex direttore sanitario dell’istituto Pini

Paola Navone, ex direttore sanitario dell’istituto Pini

Milano, 30 gennaio 2020 - La Procura di Milano ha chiesto la condanna a 4 anni di carcere per l'ex direttore sanitario di Ortopedia del Cto-Pini, Paola Navone e a 5 anni di reclusione per i due ex primari del Galeazzi, Lorenzo Drago e Carlo Luca Romano, imputati nel processo su una presunta corruzione relativa all'acquisto da parte dei due ospedali di presidi sanitari ortopedici sponsorizzati dai medici.

Il pm Cristian Barilli e il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, hanno inoltre chiesto al Tribunale per tutti e tre il riconoscimento delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate per via della loro "condotta processuale". Secondo i due pubblici ministeri, si trattava di "una squadra ben assortita per lanciare questo tipo di prodotto e goderne dei benefici economici". L''inchiesta del pm Cristian Barilli e dell'aggiunto Eugenio Fusco, riguardava l'acquisto da parte degli ospedali Cto- Pini e Galeazzi di presidi sanitari ortopedici sponsorizzati da medici, in cambio di tangenti e altre utilità dall'imprenditore Tommaso Brenicci, che ha patteggiato 3 anni di carcere.

L'allora direttrice sanitaria del Cto-Pini Paola Navone era stata arrestata nell'aprile 2018, insieme ai due chirurghi ortopedici del Cto- Pini Giorgio Maria Calori e Carmine Cucciniello (hanno patteggiato rispettivamente 2 anni e 10 mesi e 2 anni di carcere). Secondo i pubblici ministeri, "Navone era un soggetto indispensabile e attraente, per via dei suoi appoggi, per il corruttore Tommaso Brenicci. Quest'ultimo - hanno detto nella requisitoria - non solo era di casa al Cto - Pini, ma ha potuto usare l'ospedale per sviluppare e non solo per vendere i suoi prodotti". E ancora: "Le utilità ricevute dalla Navone non erano solo il cesto, il viaggio, la crema, ma era soprattutto il contesto professionale. La ex direttrice aveva tutto l'interesse ad affermarsi professionalmente in una cornice che comprendeva la presenza di Calori e Brenicci". L'udienza è stata aggiornata al prossimo 13 febbraio.

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