Tangenti in Lombardia, Comi risponde al gip. Il legale: "Accuse non sussistono"

Si è avvalso invece della facoltà di non rispondere in quanto "molto provato" l'ex dg Afol, Giuseppe Zingale

Lara Comi e il  suo avvocato Gian Piero Biancolella arrivano al Palazzo di Giustizia

Lara Comi e il suo avvocato Gian Piero Biancolella arrivano al Palazzo di Giustizia

Milano, 18 novembre 2019 - E' il giorno degli interrogatori di garanzia per gli arrestati nell'ambito della nuova tranche dell'inchiesta 'Mensa dei Poveri'. Stamattina l'ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, ai domiciliari da giovedì, si è recata a Palazzo di Giustizia, accompagnata dal suo avvocato Gian Piero Biancolella, e nel pomeriggio è stata sentita dal gip Raffaella Mascarino.

Al termine dell'interrogatorio, l'avvocato Biancolella ha fatto sapere che "utilizzando anche atti che erano stati acquisiti dalla procura ma che non sono stati presi in alcuna considerazione, alcuni documenti ci consentono di affermare che a nostro avviso i reati contestati non sussistono". E ancora: "La Comi non si riconosce nella rappresentazione che le è stata fatta di soggetto che non ha rispetto delle regole, ha risposto a tutto, è convinta di non avere commesso nessun reato". Poi, ha aggiunto:  "Dovete chiederlo direttamente a Nino Caianiello (l'ex coordinatore di Forza Italia a Varese arrestato nel maggio scorso, ndr) come mai abbia accusato Lara Comi. Anche il pm se l'è chiesto, ma questa è una ipotesi che non spetta a me fare".

Al momento comunque la difesa ha ritenuto di non fare immediata richiesta al gip di revoca dei domiciliari, a cui è sottoposta la Comi, dal momento che "sono stati forniti al giudice molti documenti". "Sono stati forniti degli elementi in fatto probatori e logici che potrebbero indurre un giudice a fare eventualmente valutazioni differenti" ha spiegato la difesa, lasciando aperta la porta all'auspicio che sia il giudice stesso a poter valutare un'eventuale attenuazione della misura. All'interno del plico lasciato alla gip dalla difesa "un trolley intero di documenti", ha fatto presente l'avvocato Biancolella, sono presenti le "trascrizioni delle registrazioni in cui riteniamo che l'avvocato Maria Teresa Bergamaschi abbia fatto affermazioni non veritiere; i documenti che dimostrano che l'ufficio stampa Marco Aliverti ha svolto l'attività regolarmente; e la richiesta del Parlamento europeo di chiarimenti sull'aumento dello stipendio" con relativa risposta e via libera. "E' evidente che un magistrato debba valutare queste cose, noi abbiamo il tempo per decidere se proporre direttamente al giudice" la richiesta di revoca, ha concluso il legale. 

Per il gip Raffaella, Comi ha mostrato "nonostante la giovane età, una non comune esperienza nel fare ricorso a collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all'incameramento di finanziamenti illeciti"

Si è avvalso invece della facoltà di non rispondere per via di problemi di salute e in quanto "molto provato", Giuseppe Zingale, ex direttore di Afol, in carcere da giovedì.  L'avvocato di Zingale, Francesca Cramis, ha presentato documenti al gip e ha chiesto la revoca della misura cautelare. In subordine ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari. 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro