Tangenti in Lombardia, parziali ammissioni da Caianiello: pronto a tornare da pm

E' cambiata la linea difensiva dell' ex responsabile di Forza Italia a Varese e presunto 'burattinaio' nell'inchiesta della Dda milanese

Nino Caianiello

Nino Caianiello

Milano, 26 agosto 2018 - Parziali ammissioni di soldi incassati, senza mai confermare, comunque, che si trattasse di tangenti, e un nuovo interrogatorio davanti ai pm che si terrà nei prossimi giorni, probabilmente la settimana prossima. E' cambiata così, nei giorni scorsi, la linea difensiva di Nino Caianiello, ex responsabile di Forza Italia a Varese e presunto 'burattinaio' nell'inchiesta della Dda milanese su un giro di mazzette, nomine e appalti pilotati e finanziamenti illeciti che il 7 maggio ha portato a 43 misure cautelari, tra cui quelle per gli esponenti di FI Pietro Tatarella e Fabio Altitonante. In particolare, in un interrogatorio del 6 agosto Caianiello ha spiegato di aver ricevuto soldi dall'ex segretario di FI a Gallarate ( Varese) Alberto Bilardo, che ha già collaborato con i pm in centinaia di pagine di verbali, nell'ambito di una presunta vicenda corruttiva a Gallarate. Alle domande degli inquirenti che si aspettavano ammissioni complete già in quell'interrogatorio, però, Caianiello avrebbe risposto: "Non ce la faccio".

In un primo interrogatorio di metà giugno Caianiello, accusato di associazione per delinquere, corruzione e altri reati, aveva portato davanti ai pm una versione, quella del "politico influente" che aveva ricevuto la "delega da Lara Comi", indagata nell'inchiesta, e anche dai precedenti coordinatori varesini di Forza Italia per occuparsi del partito. Poi, però, messo di fronte alle contestazioni, comprese le presunte "retrocessioni" incassate con le nomine di suoi uomini in società pubbliche, ha negato e ha parlato solo di soldi leciti versati "in chiaro" al partito. Nelle scorse settimane, assistito dal legale Tiberio Massironi, ha cambiato linea, tanto che già nell'interrogatorio del 6 agosto erano attese sue ammissioni, anche per tentare la strada del patteggiamento (già una decina gli indagati, tra cui lo stesso Bilardo, che hanno raggiunto accordi con i pm per provare a patteggiare). Davanti ai pm Silvia Bonardi e Adriano Scudieri l'ex esponente di FI a Varese, però, ha sì ammesso di aver incassato del denaro senza, però, parlare mai apertamente di 'stecche' ricevute. Per i prossimi giorni, tuttavia, è previsto un altro faccia a faccia, anche alla presenza del pm Luigi Furno. Intanto, proseguono gli accertamenti degli investigatori della GdF su presunti 'fondi neri' nascosti, anche all'estero, e riconducibili al presunto "grande manovratore" del sistema. Nell'ambito dell'inchiesta i magistrati milanesi nei mesi scorsi hanno anche chiesto alla Camera l'autorizzazione all'arresto del deputato di FI Diego Sozzani. 

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