Tagliò la strada e uccise centauro A giudizio per omicidio stradale

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Tagliò la strada a una moto mentre cercava di parcheggiare la sua Range Rover, provocando la morte del 42enne Simone Vulcano, residente a Cernusco sul Naviglio. L’automobilista, M.F., 48enne di Monza, è stato rinviato a giudizio per omicidio stradale. L’incidente è accaduto l’8 febbraio sulla provinciale Milano-Imbersago a Brugherio. I familiari di Simone Vulcano si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela delle vittime di incidenti mortali. "La consulenza tecnica del pm - commenta Fernando Rosa, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Monza - ha fatto emergere la piena responsabilità dell’automobilista che ha girato a sinistra all’improvviso, senza nemmeno guardare se, dal lato opposto, stesse arrivando qualcuno. Simone ha avuto 0,97 secondi di tempo per reagire: troppo poco. Non è riuscito nemmeno ad azionare il freno". Eppure, il motocilista - come riportato nel fascicolo del pm - era perfettamente visibile. Viale Lombardia è una strada rettilinea, con buona visuale di giorno e di notte. "Pare evidente come il sinistro in esame con esito mortale - scrive il consulente tecnico della Procura - sia stato determinato essenzialmente dalla condotta di guida di M.F., per la sua manovra imprudente sulla carreggiata principale perchè avrebbe dovuto attendere che fosse completamente libera, prima di procedere". Invece, la svolta a sinistra - si legge nella consulenza - è stata eseguita dall’automobilista "senza accertarsi dell’effettiva possibilità di poter compiere tale manovra e senza avere verificato la presenza del motociclista a circa 14 metri di distanza, in posizione avvistabile".

Stefania Totaro

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