SIMONA BALLATORE e FEDERICO DEDORI
Cronaca

Svastiche e insulti, "ferito" il liceo Parini

Nuovo episodio dopo il raid di due anni fa. I liceali sistemano la scritta

L'ultima scritta fascista comparsa sui muri della scuola

Milano, 4 maggio 2019 - «Non possiamo fare finta di nulla: è un attacco a quello che dal 1968, e ancora prima, è simbolo di libertà intellettuale». Il simbolo è il liceo classico Parini. L’attacco, denunciato dai ragazzi dello “Zabaione”, il giornale del liceo, è l’ultimo di una serie: un insulto volgare e omofobo è comparso sul muro dello storico palazzo, diretto ai «compagni» e coronato da svastiche. Alla scritta che ogni anno gli studenti rinnovano sull’asfalto di via Goito - “Parini antifascista” - è stato cancellato con una croce il prefisso “anti”. «Agli antidemocratici autori di questo gesto rispondiamo che la nostra scuola non si lascia intimidire da simili vigliaccherie», ribadisce uno studente, Filippo Savio, direttore del giornale “Zabaione”. «È un atto vandalico di matrice inequivocabilmente fascista: sono state disegnate una croce di ferro nazista un po’ sghemba, una svastica messa anche peggio, e il simbolo delle SS. Un gesto da condannare. La nostra scuola non cambia, resta la libertà intellettuale», continua lo studente, che nel prossimo numero del giornale del liceo ha affrontato l’argomento.

All’interno della scuola, fra le rappresentanze studentesche, non ci sono gruppi neofascisti dichiarati, si pensa a un gesto di esterni. E non è il primo. Lo scorso anno la stessa scritta “Parini antifascista” era stata cancellata e ripristinata. È stata già sistemata anche questa volta dai liceali. Nel dicembre 2017 l’episodio più grave, con alcuni estranei che erano riusciti a entrare nelle aule della scuola durante la recita di Natale, vandalizzandole e coprendole di scritte pro “Dux”. Da allora i controlli in occasione degli eventi sono aumentati. Non si può accedere alle aule ai piani superiori. Ma il Parini non è l’unica scuola in cui si sono registrati danni, con svastiche e simboli annessi. Al liceo Agnesi, il 7 febbraio di quest’anno, nella notte, furono macchiati con croci celtiche i murales che incitavano alla memoria e alla resistenza, e fu imbrattato anche il viso di Franca Rame. In quell’occasione arrivarono dure parole di condanna anche dal sindaco Giuseppe Sala e dal ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. Le scritte «Il dux vive», «Il duce ritornerà» e, ancora, «Casapound vi ammazzerà» fecero capolino nel gennaio del 2018 anche sulle pareti degli spogliatoi e nella palestra dell’istituto superiore Cardano di via Natta, a Lampugnano. Un anno fa, a maggio, manifesti dell’ultradestra appesi all’esterno del liceo Vittorio Veneto rovinarono i murales appena finiti dagli studenti e dalle studentesse. Nel gennaio dello stesso anno ci furono tensioni anche all’esterno del liceo classico Berchet in occasione della “Notte del liceo classico”: una decina ragazzi arrivati verso le 23 con estintori e petardi iniziarono a lanciarli contro gli studenti invocando slogan fascisti.