
La spesa nel reparto alimentare di un supermercato
Milano, 25 febbraio 2017 - Sono le 23 di un lunedì di febbraio e al Carrefour di via Luigi Soderini sembrano le quattro del pomeriggio. Se dovessimo usare un modo di dire molto in voga al momento, diremmo che le 23 sono le nuove 16. Da quando gli orari di apertura dei supermercati si sono estesi fino a tardi per adattarsi alle esigenze di una città che vive anche di notte e non si ferma mai, trovare un supermercato mediamente affollato nel cuore della notte non è più così strano. Tra gli scaffali ci sono quelli che camminano veloce perché vogliono che la lunga giornata finisca il prima possibile e quelli che, invece, hanno i passi pesanti di chi è rassegnato a fare tardi e, stanco di combattere contro il tempo, si concede un momento di calma.
Tra loro ci sono Simone e Arianna, una coppia di giovani ragazzi appena uscita dalla palestra e intenta a decidere cosa cucinare per cena. Nel loro carrello ci sono pane e verdure surgelate e il prossimo passo sarà aggiungere qualcosa da bere per completare il pasto. «Non siamo abituati a venire a quest’ora, ma in una situazione come questa è utile che l’apertura sia prolungata», spiegano mentre aggiungono alla spesa anche il deodorante e gli spazzolini perché «già che ci siamo, compriamo anche quello che manca in casa». Se è vero che molti dei clienti sono entrati spinti dalla necessità perché «questo è l’unico momento della giornata libero», c’è anche chi, potendo scegliere, ha optato per le ore serali. È il caso di Emanuele, uno studente universitario che adora cenare tardi e che ha studiato un sistema per sfruttare i tempi morti:«Vengo qui tutte le sere a quest’ora - dice - perché ceno molto tardi e preferisco usare la giornata per fare altro, per poi venire al supermercato quando non ho altro da fare».
Anche Michela si dice ben contenta dell’allungamento degli orari:«Prima mi ritrovavo sempre a correre per evitare che i commessi mi richiamassero con l’annuncio che si stava per chiudere». A questo si aggiunge il fatto che Michela non ami la confusione e cerchi di «evitare la ressa». E da questo punto di vista, niente è meglio che una passeggiata al suopermercato di notte. Nonostante la clientela sia abbastanza numerosa, infatti, all’interno dei punti vendita regna il silenzio e la calma, come se ci fosse una regola non scritta che impone la quiete. E tra i clienti non c’è solo chi è appena uscito dall’ufficio. Alessandra, per esempio, è entrata alla Unes di via Melzo per comprare qualcosa da sgranocchiare. «Di solito - spiega - vengo qui dopo essere andata a ballare. Quelle sono le sere in cui magari ho fatto un aperitivo leggero per cui sul tardi mi viene fame. Entro, compro qualcosa da mangiare e ne approfitto per fare la spesa per tutta la settimana». La fetta più sostanziosa della clientela però sembra essere rappresentata dalla categoria dei single o di coloro che comunque si devono arrangiare da soli in casa. Non c’è nessuno che si occupi della spesa al posto loro e quindi l’orario prolungato è una comodità. Lo spiega bene Andrea, personal trainer appena uscito dalla Pam di via Giambellino con delle torte salate da cucinare velocemente:«Lavoro su appuntamento e quindi mi capita di finire anche alle 22. Prima vivevo con i miei e ci pensava mia madre a fare la spesa, adesso queste aperture prolungate sono la mia salvezza, in attesa del weekend, quando faccio la spesa grossa».