Superbonus, la posta in gioco: a rischio diecimila posti di lavoro

In bilico mille imprese spuntate dal nulla. "Ok lo sblocco dei crediti, ma non basta"

Per effetto del superbonus sono moltiplicati i cantieri in città e paesi

Per effetto del superbonus sono moltiplicati i cantieri in città e paesi

L’impasse sul superbonus 110% è stato tamponato con un emendamento approvato in commissione Bilancio e Finanze della Camera, che aiuterebbe a sbloccare i crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese allargando la cessione a tutti i correntisti delle banche con partita Iva. Un’operazione che, almeno per ora, eviterebbe il blocco dei cantieri. Nella partita legata alla misura - varata nel 2020 con l’obiettivo di favorire la riqualificazione energetica degli edifici garantendo agevolazioni fiscali e ora arrivata agli sgoccioli - qual è la posta in gioco a Milano? Le prime imprese a rischio sono quelle nate proprio sull’onda del Superbonus, circa un migliaio considerando il territorio della Città metropolitana e le province di Monza-Brianza e Lodi. In bilico ci sono circa 10mila posti di lavoro, considerando che spesso i contratti cessano con la chiusura del cantiere, su un totale di circa 50mila sul territorio.

Un posto su cinque, quindi, è appeso al filo del bonus. A tracciare la stima è John Bertazzi, vicepresidente Rapporti Interni di Assimpredil-Ance Milano, Monza-Brianza e Lodi e titolare della ditta milanese Costruzioni & Immobiliare, con nove dipendenti. "Sul totale dei nostri lavori – spiega – il 45-50% è legato al Superbonus 110%. È in gioco quindi la metà del nostro fatturato, che si traduce in circa 2,5 milioni di euro su un fatturato di 5 milioni all’anno. Il moltiplicarsi dei decreti ha creato solo confusione, quando invece avrebbero dovuto spalmare la misura su un orizzonte più ampio rispetto a quello attuale. Non sono in gioco soltanto posti di lavoro e imprese – prosegue – ma anche Pil e Iva che si perdono, con danni per tutti i cittadini". Sul tavolo ci sono numeri imponenti. La Lombardia, dai dati Enea elaborati da Ance, ha superato i 4,5 miliardi di investimenti ammessi a detrazione, con un importo di 547,6 milioni nel mese di aprile 2022. Con 23.733 investimenti asseverati, la Lombardia guida la classifica delle regioni.

Sul territorio, secondo i dati del segretario generale Feneal Uil Lombardia Enrico Vizza, la massa salari è cresciuta del 22%, con 24800 addetti in più dichiarati alle casse edili e 2700 nuove imprese nate sul territorio. Dietro i numeri ci sono luci e ombre, a partire dal proliferare di ditte spuntate da un giorno all’altro per entrare in un business spinto dalle agevolazioni. Mani della criminalità organizzata sui cantieri, boom di infortuni sul lavoro nell’edilizia, truffe e irregolarità. La Guardia di finanza solo in Lombardia ha rilevato frodi per un ammontare complessivo di 380 milioni di euro nel settore dei bonus edilizi. Ed è solo la punta dell’iceberg, perché la fetta più grande del bottino resta nascosta. "Se ci sono situazioni di irregolarità si interviene su chi abusa – sottolinea Vizza – non cancellando un provvedimento che è nato con tante difficoltà ma che andava anche nella direzione “green”.

Come sindacato, già a maggio 2021 assieme a tutta la filiera, abbiamo chiesto al Governo di prorogare la norme almeno fino al 2026 per consentire un periodo più lungo per imprese e famiglie. Invece si è preferito fare mini proroghe che hanno creato un sistema drogato e speculativo sui prezzi dei materiali". E intanto, nei cantieri, non si fermano gli infortuni. Secondo gli ultimi dati Inail, in Lombardia si sono registrati quest’anno 62.946 infortuni e 62 morti sul lavoro, con l’edilizia fra i settori più colpiti. "I cantieri aumentano quotidianamente per le opere finanziate dal Pnrr e nella nostra Regione sono destinati ad aumentare ulteriormente per le opere di trasformazione urbanistica ed edilizia già programmate – sottolinea Eloisa Dacquino, segretaria Uil Milano e Lombardia –. Se non si interviene con urgenza, potenziando in primo luogo i controlli, gli infortuni saranno destinati ad aumentare".

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