
Non è un pap test come tutti gli altri, perché si utilizza una piattaforma particolarmente sensibile, in grado di processare automaticamente i campioni prelevati dal collo dell’utero durante il normale screening e restituire in poche ore una risposta sull’eventuale presenza del papilloma virus, ma anche sul rischio che l’infezione in corso possa trasformarsi in cancro. Un esame innovativo, che l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, unica struttura pubblica in Italia, offre dietro pagamento di un ticket di 36 euro, comunicano dal centro di riferimento oncologico di via Venezian. Grazie al finanziamento e alla collaborazione della Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori, "che ci ha dato la possibilità di avere la piattaforma che utilizziamo per individuare preventivamente i rischi per le donne", spiega Massimo Milione, primario dell’Anatomia patologica 1 dell’Istituto.
Otto sedi provinciali della Lilt in Italia usufruiranno dell’iniziativa, che consente di accedere all’esame speciale anche inviando il campione di un normale pap test in Istituto. Oppure, spiega il dottor Biagio Paolini, referente del progetto, presentando una richiesta scritta del proprio medico di base o del proprio ginecologo e sottoponendosi a una visita ginecologica all’Istituto di via Venezian, che garantisce il risultato entro otto giorni (dopo la visita). L’introduzione della nuova piattaforma "è un’ulteriore vittoria nella lotta al tumore della cervice – sottolinea il primario Milione, perché siamo in grado di monitorare e curare le donne maggiormente a rischio". Secondo la sua équipe la nuova piattaforma, che è già in funzione, ha una maggiore sensibilità di rilevazione ed è perciò in grado di fornire risultati particolarmente precisi e attendibili nell’ambito dello screening che ha cambiato la storia del tumore della cervice uterina, dato che nella quasi totalità dei casi il responsabile di questo particolare tumore è il papilloma virus che un’altissima percentuale di donne contrae nella propria vita (benché nella stragrande maggioranza dei casi non evolva in cancro).
Per questo motivo i servizi sanitari regionali, incluso quello lombardo, offrono un pap test gratuito su invito ogni tre anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, che rappresentano la fascia d’età più colpita dal tumore della cervice in base ai dati del Ministero della Salute. Allo screening le donne possono comunque accedere senza invito, e anche più spesso, pagando un ticket. Come nel caso di questo esame più approfondito all’Istituto dei tumori, che costituisce, chiarisce il dottor Paolini, "un’opzione in più di prevenzione".
Gi. Bo.