
Stavolta ai banchi del corso di italiano non ci sono ragazzi, ma 30 mamme straniere, per tutte la voglia di integrarsi e il desiderio di emancipazione, "è la nostra prima conquista", raccontano alla fine della lezione. La parrocchia ci mette i locali, le educatrici dell’associazione Alemair si occupano dei loro figlioletti durante lo studio, "è questa la condizione che rende possibile una partecipazione così alta", dice Jessica D’Adamo, assessore alla Scuola. Pioltello, la città dove 1 abitante su 4 è extracomunitario, punta tutto sull’iniziativa, nata da un progetto allargato alla Chiesa e al Cpia, il Centro provinciale per la formazione degli adulti che offre docenti qualificati. Per tutti "un percorso" che va oltre la lingua, che resta però una chiave essenziale anche per il cammino verso la cittadinanza. "La padronanza delle parole è il primo passo e il presupposto per sentirsi “a casa” e far sentire a casa anche i propri figli che cresceranno e frequenteranno le nostre scuole inserendosi nel tessuto sociale - dice Mirko Dichio, assessore ai Servizi sociali -. Con questa iniziativa facciamo un passo avanti, aiutiamo le persone a sentirsi parte della città e del Paese. Un progetto completo che unisce due aspetti, quello culturale e quello sociale.
Le richieste sono state tante e abbiamo fatto il possibile per andare incontro a tutte le necessità. Non ci fermiamo qui, stiamo già lavorando per trovare altre risorse e proseguire anche in futuro". Ad accogliere le studentesse, don Andrea Andreis, parroco della Beata Vergine Assunta che ha atteso le mamme insieme a Lucia Pacini, preside del Cpia: "Sono certa che questa sarà una grande opportunità per tutte e anche una bella esperienza di amicizia. Un cammino da affrontare insieme partendo dalle basi della nostra lingua, grazie all’esperienza della professoressa Angela Polimeni". La stessa emozione nelle parole del sacerdote: "È un po’ il primo giorno di scuola anche per noi". Si parte da zero, alfabeto, lettere e suoni, e si arriverà a costruire una rete, "legami e rapporti preziosi per uscire dall’isolamento ed entrare davvero nella comunità".
Bar.Cal.