Sud Milano, alle stelle il consumo del suolo

Il cemento avanza ovunque ma mentre per i due stadi infuria la battaglia, in sordina le proteste contro le aziende.

Sud Milano, alle stelle il consumo del suolo

Sud Milano, alle stelle il consumo del suolo

Nel Sud Milano nel giro di pochi anni spariranno circa due milioni di metri quadrati di aree verdi per lasciare spazio a logistica, data center, stadi. Un trend negativo che parte da lontano. Il Parco agricolo del Sud Milano sembra ormai un parco ormai “vivo“ soltanto sulla carta o grazie alle poche oasi protette. È un fatto che in tutti i 61 Comuni che ne fanno parte, per un totale di 47mila ettari, dal 1990 (anno di nascita del pomone verde) a oggi di suolo ne è stato divorato parecchio. Vuoi per modifiche ai vari Pgt, vuoi perchè interessate alla cementificazione erano aree ufficialmente non comprese nel perimetro del Parco agricolo, anche se immerse in esso. Raramente il nuovo cemento è ricaduto su aree dismesse: uno dei rari esempi è Scalo Milano, sorto sulle cenere dell’ex Saiwa.

Ma se il cemento avanza ovunque senza fermarsi, c’è un consumo di suolo di serie A, come quello degli stadi di Milano e Inter dove assemblee e manifestazioni sono all’ordine del giorno, e un consumo del suolo di serie B come quello di Lacchiarella o Noviglio. Lo stadio di San Donato occuperà una superficie di 300mila metri quadrati, alla quale si aggiungeranno 250mila parcheggi anche nelle aree del Parco Sud. L’impianto di Rozzano coprirà 214mila metri quadrati e non si sa ancora quanti altri per i parcheggi, dal momentoche un progetto ancora non è stato depositato. Qui le battaglie sono guidate da associazioni ambientaliste e comitati del “no“ e accompagnate da raccolte firme. Per logistica e data center le voci della protesta sono invece sporadiche. E non c’è differenza di destra e sinistra per quanto riguarda le amministrazioni che cancellano le aree verdi a vantaggio di nuovi impianti.Mas.Sag.