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'Naba Fashion Show', in passerella 100 outfit degli studenti del Triennio

Marc Ledermann, Ceo di Naba e Domus Academy: "E’ importante creare momenti di questo genere per due ragioni: gli studenti possono realmente confrontarsi con un progetto complesso che da loro modo di toccare tutti gli aspetti organizzativi di un evento come una sfilata di moda e hanno l'opportunità di presentare le loro creazioni ad un ampio pubblico e iniziare a farsi conoscere come creativi e giovani talenti" di Marion Guglielmetti

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Milano, 11 luglio 2015 - Serata di festa e di soddisfazioni per gli studenti della Naba – Nuova Accademia di Belle Arti Milano: giovedì 9 luglio si è svolta la sfilata annuale di fine triennio del corso di Fashion Design, con il coinvolgimento degli studenti di Fashion Styling and Communication e Naba Sound. 

Gli studenti hanno portato in passerella oltre 100 outfit create sul tema centrale di quest’anno:” Babylon”, ovvero l’idea della moda come linguaggio immerso in una moltitudine di segni, immagini, stili, comportamenti tra loro diversi. Nicoletta Morozzi, Naba Fashion Design Advisory Leader, spiega: Alla moda come riferimento attuale e in continuo cambiamento, accostiamo l’immagine di un mito presente nella cultura umana da 4 mila anni, e che geograficamente si colloca in un’area oggi teatro di lotte e distruzioni. Anche se la moda resta un riferimento di sicurezza e di gioia nell’espressione di ciascun individuo (consumatore o designer che sia), tener conto di quanto succede nel mondo, nel bene e nel male, rinforza la capacità di analisi e di progettazione. Pensiamo che la diversità (e la complessità) siano elementi che forzatamente dobbiamo accettare, e che quindi cerchiamo di interpretare in modo positivo, per produrre conoscenza e crescita”. 

Il tema “Babylon” è stato formulato, quindi, perché ideale sia per gli studenti che al termine del Triennio seguono l’indirizzo di Fashion Styling and Communication, sia per coloro che lavorano più sul versante Fashion Design. I primi, infatti, hanno potuto trovare suggerimenti da un’immediata connessione con la vasta e babilonica estensione della rete informatica, del rinnovamento dei media, della diffusione istantanea delle immagini, della trasformazione del linguaggio scritto. I secondi hanno potuto seguire le tracce legate all’immaginario del mondo archeologico di Babylon e della  cultura islamica o delle riletture che nel corso dei secoli ne sono state fatte da artisti o architetti. Ma anche  le sue reinterpretazioni in versione pop nella musica o nei colossal di fiction cinematografica, introducendo  elementi di forme, costruzione, scelta dei materiali tra loro diversi, ma tendenti al cielo; come la torre di Babylon. Infine, ultimo ma non meno importante, è stato offerto lo spunto sociale, ovvero connettere la moda alla crescita sociale, allo sviluppo di realtà ancora alla ricerca di mezzi per produrre e comunicare.

Molto soddisfatto dal risultato della sfilata e da come hanno affrontato l'esperienza i ragazzi è Marc Ledermann, Ceo di Naba e Domus Academy: "E’ estrematamene importante creare momennti di questo genere, principalmente per due ragioni: gli studenti possono realmente confrontarsi con un progetto complesso che da loro modo di toccare tutti gli aspetti organizzativi di un evento come una sfilata di moda, dalla creazione del look da far sfilare, al trucco della modella fino alle acconciature. Secondariamente con eventi di questo tipo diamo l’opportunità agli studenti di presentare le loro creazioni ad un ampio pubblico e iniziare a farsi conoscere come creativi e giovani talenti". E continua: "Uno dei più grandi punti di forza dell’approccio di Naba e Domus Academy è quello della forte relazione con il mondo delle aziende e dei progetti reali. I nostri studenti entrano in contatto da subito con il modo delle imprese sperimentando progetti di lavoro basati su brief reali dati dalle aziende e beneficiando di molteplici possibilità di stage e tirocini al termine del loro percorso formativo".

Le nazionalità rappresentate durante la sfilata sono state: Albania, Bulgaria, Cina, Cipro Equador, Federazione Russa, India, Indonesia, Italia, Perù, Romania, Spagna, Stati Uniti D’America, Svezia, Svizzera, Turchia. Per rendere ancora più speciale l'evento, sono saliti in passerella anche 20 outfit degli studenti dell’Academy of Arts and Design Tsinghua Unievrsity di Pechino, una delle più prestigiose università cinesi con cui Naba collabora da anni. Ma gli stranieri sono anche molto presenti nei corsi proposti da queste due accademie dedicate moda. "Abbiamo una distinzione da fare tra il mondo Naba e il mondo Domus Academy - spiega Ledermann -. Nella prima abbiamo una maggioranza di studenti italiani, ma non dobbiamo tralasciare la forte componente internazionale soprattutto Cinese. Nella seconda più del 97% degli studenti è internazionale e proviene da paesi come India e Turchia". E conclude parlando del loro futuro, una volta terminato il percorso di studio: "Ogni studente è diverso. Ci sono molti che rimangono in Italia poiché entrano in contatto con importanti realtà imprenditoriali italiane e preferiscono fare una esperienza qualificante nel nostro paese. Altri invece tornano per intraprendere un percorso professionale nel loro paese anche sviluppando un proprio business". Una cosa è certa: per gli allievi più dotati, le possibilità di lavoro anche ad altissimi livelli ci sono, perché le maison di moda scelgono il talento indipendentemente dalla provenienza e l'esperienza sul campo o il metter in mostra i propri lavori è la carta migliore da giocare per essere notati.

di Marion Guglielmetti