I rilievi in università
Milano - L’università Iulm è sotto choc, paralizzata: tutte le lezioni ieri sono state sospese dal Senato accademico in segno di lutto dopo che una studentessa del primo anno è stata trovata morta nel bagno della palazzina numero 5 dal custode, che ha allertato subito i soccorsi. La ragazza di 19 anni era senza vita, con una sciarpa attorno al collo e legata alla porta. Il corpo vestito e senza segni di violenza. I rilievi a cura della sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo investigativo dei carabinieri delineano la scena di un suicidio.
La giovane ha lasciato solo un messaggio alla famiglia per esprimere quel dolore, più grande di lei, che si portava dentro. Lo hanno trovato i carabinieri nella sua borsa, in quel bagno con la serratura chiusa dall’interno. Una lettera scritta di suo pugno in cui manifestava un senso di fallimento. Il papà, preoccupato, aveva denunciato il suo allontanamento la sera prima.
La ragazza non si era presentata a un esame. Resta il silenzio in un ateneo che "esprime il proprio attonito dolore di fronte alla tragedia di una giovane vita spezzata" e "manifesta il proprio cordoglio alla famiglia e agli amici". Si stringono nel dolore gli studenti. Mentre l’Unione degli Universitari ricorda che il caso non è isolato, denunciando "il progressivo deterioramento della salute mentale", scrivono una lettera alcune studentesse che l’avevano conosciuta. "Togliersi la vita non è dovuto da una decisione momentanea. No, è il risultato di un carico che si porta da mesi, o anni che la società ci butta addosso senza mai voltarsi indietro a controllare il nostro stato di salute. Non ci si può fermare mai. Neanche davanti a un atto tragico che non coinvolge solo la sfera personale, ma più che mai sociale".
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