
Anja Thomsen durante una gara
Milano, 24 aprile 2019 - La mattina dell’8 ottobre 2001 alle 8.10 dall’aeroporto di Linate decolla un Cessna, con a bordo l’imprenditore Luca Fossati, patron della Star. Il velivolo imbocca un percorso sbagliato, senza che né il pilota né la torre di controllo se ne avvedano, e impatta contro un Md87 della compagnia Scandinavian in decollo. Segnaletica confusa, nebbia che impediva di vedere e assenza di un radar di terra portano allo schianto. Il grande aereo danneggiato si schianta dopo pochi istanti contro un deposito bagagli, provocando un enorme incendio. Le vittime saranno 118. Bilancio aggravato anche da un ritardo nei soccorsi. Il processo a carico di funzionari e dirigenti dell’Enac, dell’Enav, della direzione dell’aeroporto e della Sea, si chiuse in via definitiva nel 2008, con cinque condanne detentive, tre patteggiamenti e tre assoluzioni.
Correrà con una maglietta che avrà il logo del Comitato “8 Ottobre per non dimenticare”. Porterà il pettorale con il numero 118, come le vitime della sciagura nell’hub milanese dell’8 ottobre 2001. Fra quelle vite bruciate in un lunedì nebbioso c’erano anche quelle di Arly e Inger Marie, i suoi genitori. Anja Hav Thomsen è una bionda signora danese, con un luminoso sorriso. Appassionata runner, ha deciso di partecipare a UMS19, la gara podistica su strada più lunga d’Europa, 285 chilometri da Milano a Sanremo attraverso la pianura e l’Appennino ligure, da coprire no stop in massimo 48 ore. Il traguardo non sarà la classica finish-line: il cronometro verrà fermato al momento del tocco dell’acqua a Sanremo. UMS19 (acronimo di Ultra Milano Sanremo) è alla sesta edizione e vede al nastro di partenza atleti di tredici nazionalità. È organizzata per la terza volta da Impossibile Target, una realtà sportiva no profit ideata da Giacomo Lopopolo e Simone Leo. La consegna dei pettorali e il briefing tecnico della manifestazione saranno venerdì alle 15.30 nella cornice della Palazzina Appiani. La partenza sabato alle 10 in Darsena.
«Anja Thomsen – dice Adele Scarani, presidente del Comitato e della Fondazione ‘8 Ottobre’ – è una sportiva. Vive nell’isola di Man con il marito, che è anche il suo personal trainer. Ne uscirà un grande evento, merito di questa giovane signora che in un primo tempo aveva preso contatto con noi per chiedere di essere autorizzata a correre con il logo del Comitato. Ci ha spiegato il motivo della richiesta, che era figlia di due vittime scandinave, e ha raccontato la sua storia. La perdita dei genitori l’aveva lasciata traumatizzata per anni. Gli psicologi le avevano consigliato di lavorare per una compagnia aerea. Per questo motivo è stata impiegata alla British Airways per cinque anni, prima di trasferirsi nell’Isola di Man. Poi ha trovato nello sport lo sfogo alle sue tensioni. Ha scoperto la UMS19 e ha chiesto a Giacomo Lopopolo, il presidente di Impossible Target, di avere il numero 118. Lopopolo è un ragazzo di grande sensibilità e ha subito acconsentito. Venerdì Anja sarà in visita al Bosco dei Faggi, dove è stato piantato un albero per ognuna delle vittime della sciagura. Sabato il più possibile numerosi alla partenza, con le ‘vele’ e altri simboli del Comitato. Poi io, il vice presidente Vittorio Agosti e altri andremo ad accogliere Anja al suo arrivo a Sanremo».
Venerdì al Bosco dei Faggi ci sarà un altro momento, oltre alla visita di Anja Thomsen. Marco Cormio e la moglie Tiziana deporranno davanti alla targa che ricorda la tragedia una camelia sbocciata da un seme sopravvissuto al bombardamento atomico di Hiroshima, il 6 agosto 1945. Un simbolo di pace, di rinascita, della vita che continua.