
Strade dissestate
Milano, 20 aprile 2018 - «Analisi di laboratorio su materiali da costruzione per pavimentazioni stradali». Tradotto, è il servizio per controllare che l’asfalto posato sulle strade milanesi sia a regola d’arte. Un «laboratorio mobile» che agisce sia a monte, esaminando la miscela di sostanze utilizzate, e sia a valle, verificando a campione delle porzioni di strada, ogni 1.250 metri quadri, occhio e croce ogni 250 metri lineari, tramite carotaggi. Un servizio affidato dal Comune a società terze, con gara d’appalto, suddividendo la città in quattro lotti. Il materiale è conforme ai requisiti del capitolato? L’esecuzione del lavoro è di qualità? Si indaga su questo e altro.
E se qualcosa non va, si chiedono «correzioni» a spese della ditta che ha eseguito l’intervento. Ogni quanto capita, di chiederle? «La percentuale è del 10%», spiegano da Palazzo Marino. Significa un intervento ogni dieci. Se il lavoro non è realizzato a puntino ma non compromette la tenuta della strada, la ditta è chiamata a risarcire con dei soldi. Ma se invece la situazione è più grave, intere strade o tratti devono essere riasfaltati sempre a sue spese. È capitato ad esempio nelle vie Danusso e De Finetti, in zona Barona. Ma anche in via Val Lagarina a Quarto Oggiaro e a diversi incroci di via Forze Armate. Tra gli elementi da considerare, fondamentale è la «curva granulometrica» che consente di individuare le diverse dimensioni di particelle che compongono un campione e stabilire se la strada «tiene». Ancora: nel controllo a monte, la percentuale di «miscele» non conformi si attesta sempre sul 10%. In questo caso, per rimediare si interviene sulla «mescola». «È importante lavorare non solo sulla quantità dei lavori ma anche sulla qualità – commenta l’assessore alla Mobilità e all’Ambiente Marco Granelli –. Selezioniamo questi laboratori attraverso una gara proprio a questo scopo».
L'assessore all’Ambiente del Municipio 8, Enrico Fedrighini, insiste su controlli ancora più stringenti, «a tappeto, considerando – spiega – che è aumentato il riuso dei rifiuti speciali: quelli che provengono da demolizioni e bonifiche ammontano al 37,4%. Il riutilizzo è un bene, solo che i trattamenti chimico-fisici necessari per il rimpiego del rifiuto sono costosi. E alcuni fanno i “furbetti”. La strada dei controlli è vincente ma chiedo di investire ancora più risorse». Il sospetto è pure che le buche in strada possano essere dovute in parte anche all’utilizzo di materiali «non adeguatamente trattati», sfuggiti ai controlli.
E restando sul tema pavimentazione stradale, la mente corre anche al pavè: abbiamo raccontato nei giorni scorsi la vicenda di via Montegani, dove urge la manutenzione dei masselli rovinati (e pericolosi), a quanto pare pure vincolati dalla Sovrintendenza. Non è l’unico punto insidioso in città, anzi. E i milanesi restano divisi su due fronti: chi preme per avere solo asfalto, così da aumentare la sicurezza, in particolare di ciclisti e scooteristi, e chi difende l’elegante pavimentazione. Anche se la manutenzione è molto più costosa e richiede esperienza e capacità in più: non è semplice prendersi cura dei masselli meneghini.