Chiedi chi erano i ghisa (e chi sono): aneddoti e storia della Polizia locale

Cento a lezione all’Università delle tre età. In platea la prima vigilessa

i vigili milanesi in foto d’epoca

i vigili milanesi in foto d’epoca

Milano, 12 gennaio 2019 - Perché gli agenti della Polizia locale milanese si chiamano ghisa? «Ci sono due versioni: la prima vuole che per la stazza dei primi sorveglianti, per il cappello soprannominato “tubo di stufa” e per il colore della divisa i milanesi del 1860 li avessero associati alle stufe di ghisa. La seconda è legata a un assessore che si chiamava Ghisalberti, punto di riferimento per gli agenti definiti dal popolo “gli uomini del Ghisa”. Ma ne posso aggiungere una terza: non è il cappello a essere di ghisa, è la testa che c’è sotto...»

Il cavalier Gianfranco Peletti, presidente dell’associazione Polizia locale di Milano, ieri ha strappato risate e applausi a una platea di oltre 100 tra over 65 e colleghi coi capelli bianchi (tra i quali Tina Guarnieri, che è stata la prima vigilessa nel 1976), in veste di oratore alla Unitre - Università delle tre età, durante l’incontro dedicato a «I ghisa». Due ore per raccontare la storia di un Corpo che il prossimo 4 ottobre compie 159 anni. Un’istituzione nata quando «a Milano, che si concentrava nella cerchia dei Bastioni, c’erano 192 mila abitanti». I ghisa hanno cambiato pelle seguendo il respiro della città. Mai lo spirito.

 

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