"Stop al cumulo dei redditi se si coabita"

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La durata del mandato del presidente dell’Aler milanese ma anche una diversa disciplina dei casi in cui la coabitazione all’interno degli appartamenti popolari si rende necessaria per ragioni di assistenza. Sono questi i temi che il Pd porra oggi in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulla legge di Semplificazione 2022. Una questione gestionale e politica, quella relativa all’incarico presidenziale nelle Aler, scaturita dall’emendamento col quale Massimiliano Bastoni, consigliere regionale leghista, intende lasciare come unico limite temporale il cambio del colore politico della Giunta regionale, alla quale sono legate le sorti di tutti i numeri uno delle Aler. La seconda, quella relativa alla coabitazione, è invece "una questione di giustizia sociale", secondo Carmela Rozza, consigliera regionale e prima firmataria delle proposte che oggi saranno poste dal Pd all’attenzione dell’Aula.

Quanto alla durata del mandato del presidente di Aler, l’emendamento dei Dem chiede che si concedano due rinnovi solo ed esclusivamente al presidente dell’Aler milanese lasciando il vincolo di un solo rinnovo in tutte le altre Aler lombarde. Una differenziazion che la Rozza motiva "con la complessità e le dimensioni del patrimonio che l’Azienda dell’edilizia pubblica milanese si trova a gestire". "Giusto riconoscere la specificità dell’Aler di Milano e area metropolitana, giusto mettere in condizione il presidente di lavorare al meglio ma un limite deve necessariamente essere fissato", sottolinea la consigliera. Un compromesso con la maggioranza non sembra impossibile.

Quanto alla coabitazione, il problema è il cumulo dei redditi, che a sua volta causa un aumento dell’affitto chiesto da Aler. Rozza fa riferimento a due casi: "La retribuzione di una badante che stia in regime di coabitazione con un un anziano o una famiglia per poter prestare assistenza viene cumulata al reddito dell’anziano stesso o della famiglia e quindi incide sull’entità dell’affitto. E altrettanto vale nel caso di figli che decidano di coabitare con in genitori per poterli assistere – spiega la consigliera regionale del Pd –. Bisogna porre rimedio a questa stortura, è una questione di giustizia sociale. In generale si pone il tema di una legge 16 che ormai è un mostro: la si è modificata in punti sostanziali ma l’impianto complessivo andrebbe rivisto".

Giambattista Anastasio

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