Stilista trovata morta in piazza Napoli, commozione al funerale di Carlotta

Al cimitero di Lambrate, tanti ricordi di amici e parenti. Vietato l'ingresso a telecamere e una richiesta: verità sulla sua morte

Carlotta Benusiglio (foto da Facebook Ansa)

Carlotta Benusiglio (foto da Facebook Ansa)

Milano, 10 giugno, 2016 - "Era difficile per carità, era molto difficile Carlotta, però dava tantissimo. Era speciale perché in un momento poteva fare diecimila cose e le faceva tutte benissimo. E poi era un’artista e anche dalle lettere che ho ricevuto tutti la ricordano così. Solo, aveva sempre bisogno di questa libertà, che alla fine l’ha portata a morire, l’ha portata in una galera dalla quale non è riuscita a uscire".

Si lascia andare la mamma di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata morta impiccata ad un albero settimana scorsa in piazza Napoli. Di Carlotta e Giorgia, seduta con lei in prima fila. Trova il coraggio di parlare, "io che non sono abituata – spiega – e che oggi sono molto triste. È dura. Carlotta, l’ho voluta tantissimo. Ora la voglio accompagnare. Stamattina l’ho sentita serena, non così terribile come la settimana scorsa. La sua anima se ne sta andando e sta trovando la calma. So che Mario le sarà vicino".

Mario, il marito e padre delle due sorelle scomparso due anni fa. L’annuncio dei funerali era stato dato da Giorgia. Nella sala multifunzione del cimitero di Lambrate la sala era strapiena. Quasi Gli amici fuori dalla chiesa200 tra parenti, amici, conoscenti. Una cerimonia civile, anzi "un momento per poterla ricordare, come sapete lei detestava i funerali", aveva scritto sul suo blog Giorgia Benusiglio. "A me e alla mia famiglia sta a cuore il rispetto della memoria di Carlotta che non può prescindere dalla verità sulla sua morte che attendiamo dal lavoro prezioso che gli inquirenti stanno svolgendo", aveva aggiunto. Ieri nessun accenno alle indagini. Solo "la rabbia" di Giorgia "perché avevamo tanti progetti insieme.

La chiamavo 'il mio istrice preferito' perché non era una persona facile. Lei mi chiamava 'piccolina', 'sorellina', oggi lo farò io con lei". Poi l'invito ai presenti: "Raccontate qualcosa di lei. Non avrebbe voluto vederci piangere". Vengono proiettate immagini. Di Carlotta bambina e adulta. Con il papà. Al mare. Davanti a un piano. In sottofondo tanta musica, su tutte "Hallelujah" by Jeff Buckley. E i ricordi: per un’amica, "le serate sul divano a parlare di oroscopo e massimi sistemi". Per una zia "la bella ragazza che in America, al matrimonio di mio figlio, mi chiedevano dove l’avessi nascosta". I giorni di scuola, il primo "vestito per damine". Infine un ex fidanzato e amico del cuore augura a Carlotta "compagna di vita, l’unica possibile, buon viaggio".

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