Milano, stazioni ferroviarie in Stephenson e Mind: pronto l’accordo

La Giunta regionale approva lo schema dell’intesa, ora tocca a Comune, Rfi e Arexpo Spa

Campus dell'università statale nell'area Expo

Campus dell'università statale nell'area Expo

Milano,16 luglio 2019 – Lo schema dell’accordo che dovrà portare alla realizzazione delle due nuove fermate ferroviarie di via Stephenson e di Cascina Merlata è pronto. I punti salienti sono stati messi nero su bianco in 11 pagine. E su queste ieri si è espressa la Giunta della Regione Lombardia, approvandole. Le altre tre istituzioni coinvolte nella partita sono il Comune di Milano, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Arexpo Spa, la società proprietaria del sito Expo ormai ribattezzato Mind. Una volta approvato da tutte e quattro le istituzioni menzionate, lo schema d’accordo potrà e dovrà diventare un Protocollo d’intesa vero e proprio e, in quanto tale, vincolante. Intanto il primo passo è stato compiuto e in quelle 11 pagine sono stati delineati i tratti salienti dell’intervento. Per chi non lo ricordasse, le due nuove stazioni ferroviarie sono comprese tra i due scali esistenti di Milano Certosa e di Rho Fiera. Se tutto dovesse filare liscio, la scansione delle fermate lungo la linea Milano-Domodossola, muovendo dal centro verso la periferia, sarà: Milano Certosa, Milano Stephenson, Mind-Cascina Merlata e Rho Fiera. Le stazioni aggiuntive sono contemplate da due piani diversi: quella di Cascina Merlata rientra nell’accordo di programma “Expo”, mentre quella di via Stephenson rientra nell’accordo “Scali ferroviari”.

Con il primo sono stati previsti 14 milioni di euro per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità nel quadrante nord-ovest dell’area metropolitana milanese. Di quei 14 milioni ne risultano già impegnati 3. In questo caso l’obiettivo dell’intervento è ovvio, come si legge anche nelle 11 pagine dello schema d’accordo: la nuova stazione ferroviaria va a rispondere all’aumento e alla diversificazione della domanda di trasporto pubblico che si avrà su quei 920mila metri quadrati di terreni compresi nell’accordo di programma a causa dell’arrivo del centro di ricerca Human Technopole, del nuovo campus dell’Università Statale, del nuovo ospedale Galeazzi e delle nuove residenze. Non a caso nelle 11 pagine avallate ieri dall’esecutivo lombardo si legge che tale fermata dovrà diventare realtà «in concomitanza con il campus della Statale», quindi entro il 2024. Già il 28 marzo scorso Rfi ha prodotto un parere di fattibilità tecnico-trasportistico favorevole alla realizzazione della nuova stazione.

Quanto allo scalo di via Stephenson, tale parere, da parte di Rfi, è ancora «in corso di svolgimento». Ma il termine previsto per la consegna è vicino: 31 luglio 2019. L’arrivo di una fermata ferroviaria è incoraggiato dal Piano di Governo del Territorio: «L’area richiede un’incisiva strategia di rilancio e riqualificazione anche attraverso il rafforzamento dell’accessibilità su trasporto pubblico». Quanto ai finanziamenti, lo schema di Protocollo d’Intesa è chiaro: «La progettazione e realizzazione della fermata Stephenson saranno finanziate dall’Accordo di Programma “Scali”». Attenzione, lo stesso schema d’accordo contempla già un piano B. Infatti tra gli impegni ai quali Rfi è chiamata ad adempiere c’è anche quello di «individuare soluzioni alternative, di equivalente efficacia e funzionalità, qualora si rivelasse non praticabile la realizzazione di una o di entrambe le fermate».

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