
stalking (foto di repertorio)
Milano - Sono 537 i soggetti ammoniti dal questore per stalking e violenza domestica da aprile 2018 a oggi, a Milano e provincia. Solo quest’anno, 141, la maggior parte per stalking. E, di questi, l’88% ha accettato di intraprendere un "trattamento" per cambiare rotta. "La percentuale di recidive di chi commette violenze domestiche e azioni di stalking è passata dal 10% del 2018 al 7% del 2021. Un calo significativo", spiega Paolo Giulini, che dirige il Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm) dove i "maltrattanti" accedono ai percorsi mirati, sulla base del protocollo Zeus siglato tre anni fa con la Questura. "Noi non cambiamo la persona - spiega Giulini - le diamo la possibilità di interiorizzare quello che è l’effetto del suo comportamento" grazie a un team di esperti. "Interveniamo per scongiurare recidive", evidenzia Giovanni Cuciti, dirigente della Divisione anticrimine della Questura.
"Al verificarsi di atti persecutori, arriva l’ammonimento che può essere di due tipi: nel primo caso, la parte offesa ne chiede l’emissione e, se l’abuso persiste, si procede d’ufficio alla denuncia all’autorità giudiziaria. Il secondo tipo è per violenza domestica. Non c’è bisogno che la parte offesa lo chieda, e si avvia il percorso trattamentale". Il protocollo Zeus può essere un utile strumento di prevenzione, ricorda il dirigente Cuciti: "L’ammonimento permette di far emergere il sommerso soprattutto per quanto riguarda le violenze domestiche", perché le segnalazioni possono essere fatte anche da persone non appartenenti alla cerchia familiare. Ieri la polizia di Stato è stata presente con il camper "antiviolenza" in corso Vittorio Emanuele II, distribuendo l’opuscolo "Questo non è amore" con informazioni (e il numero per chiedere aiuto: 1522).