REDAZIONE MILANO

Staffetta al bacio intorno all’Arena contro l’Aids

È una staffetta, solo che al posto del testimone ci si passa un bacio. Come quello leggendario (nella foto)...

È una staffetta, solo che al posto del testimone ci si passa un bacio. Come quello leggendario (nella foto)...

È una staffetta, solo che al posto del testimone ci si passa un bacio. Come quello leggendario (nella foto)...

È una staffetta, solo che al posto del testimone ci si passa un bacio. Come quello leggendario (nella foto) che l’immunologo Fernando Aiuti e l’attivista Rosaria Iardino si scambiarono nel 1991, per chiarire al mondo che non è così che si prende l’Hiv. Trentaquattro anni dopo, non tutti gli stigmi sull’Aids sono caduti, e l’evoluzione delle terapie che han trasformato il virus da letale a malattia cronica e silenziabile, a patto di seguire le cure, ha avuto l’effetto collaterale di far abbassare le difese: nel 2023 in Italia 2.500 nuove diagnosi, in aumento; la trasmissione è principalmente sessuale, metà dei contagiati sono uomini e donne etero; la fascia anagrafica più colpita, tra i 25 e i 39 anni, non era nata o era troppo giovane quando il virus era considerato una condanna a morte.

"La battaglia non è vinta", ricordano gli organizzatori dell’Arim, "Aids running in music" che domani, martedì 17 giugno, dalle 19 al Parco Sempione celebra la tredicesima edizione. La “Running Kiss“ è aperta "a chi corre, a chi cammina e a chi vuole fare del bene sostenendo Anlaids Lombardia". Quattro giri dell’Arena Civica in squadre da quattro, ci si può iscrivere in gruppo o da soli attraverso il sito www.aidsrunninginmusic.com ed è gratis, anche se è gradita una donazione ad Anlaids Lombardia ets. Ci saranno anche musica, street food e test come sempre gratuiti e anonimi per l’Hiv e l’Hcv (l’epatite C) sul "CareVan" di Anlaids Lombardia, oltre a informazioni sulle nuove "terapie orali ad alta barriera genetica" e sulle "formulazioni long acting che permettono di migliorare l’aderenza alle cure", spiega il presidente Andrea Gori, anche per la PrEP o profilassi pre-esposizione destinata alle persone ad alto rischio d’infettarsi. Gi.Bo.