Stadio del Milan a San Donato? I cittadini dicono no: “Basta cemento, protesteremo”

Per i cittadini una struttura del genere snaturerebbe la città e l’ipotesi scatena la politica. Pd: "Un’idea folle". Fratelli d’Italia: "Aspettiamo di vedere il progetto"

Lo skyline di San Donato Milanese

Lo skyline di San Donato Milanese

Costruire lo stadio del Milan a San Donato? L’ipotesi avanzata dal club rossonero agita le acque dell’opinione pubblica e della politica locale. La notizia che la famosa la società di calcio sta valutando, fra le opzioni per realizzare un impianto sportivo di proprietà, anche l’area San Francesco a San Donato ha provocato sul territorio fermento e dibattito.

Cosa ne pensano i cittadini

Gina Falbo, della lista "Insieme per San Donato", esprime tutta la sua contrarietà e non esclude manifestazioni di protesta. "Una struttura del genere – dice – snaturerebbe la nostra cittadina, che non deve andare verso un’ulteriore cementificazione, ma al contrario verso un potenziamento del verde, della mobilità sostenibile e della qualità di vita".

Il timore è quello di una situazione poco gestibile "con flussi di tifosi in arrivo a migliaia, in concomitanza con le partite, anche attraverso la metropolitana e la stazione ferroviaria - prosegue Falbo -. Se quella che al momento è solo un’ipotesi dovesse trasformarsi in un progetto più concreto, bisognerebbe saggiare gli umori dei cittadini attraverso una consultazione popolare".

Cosa dice la politica

Il Partito democratico ha presentato un’interrogazione, da discutere in consiglio comunale. "Un’idea folle, tanto più che su quell’area insiste già un progetto, Sportlifecity - afferma l’ex vicesindaco Gianfranco Ginelli (Pd) -. E non corrisponde al vero quanto affermato dal sindaco, ossia che la variante per accendere la luce verde allo stadio potrebbe essere licenziata dagli uffici in 8 mesi circa. Si tratta, al contrario, di iter lunghi e complessi".

Più attendista Guido Massera, di Fratelli d’Italia: "Mi esprimerò dopo aver visionato il progetto, che comunque dovrà essere completo di piano del traffico, compensazioni ambientali ed eventuali strutture ricettive a corredo dello stadio.

A mio avvio l’ipotesi San Donato è piuttosto concreta perché, a differenza dell’ex Falck di Sesto San Giovanni, non comporterebbe la necessità di una bonifica del terreno e consentirebbe quindi al Milan di risparmiare tempo e risorse economiche".

Gli ambientalisti non ci stanno

In fermento il fronte degli ambientalisti, contrari ad ogni ulteriore erosione di suolo, tanto più in un’area posizionata a soli 500 metri dall’antico borgo di Chiaravalle. "Posto che ci troviamo in una fase assolutamente preliminare - chiarisce il vicesindaco di San Donato Carlo Barone -, intendiamo valutare il progetto in ogni dettaglio, a partire dalle ricadute ambientali. Di certo, di fronte all’interesse manifestato dalla società sportiva, non ci si può sottrarre al dialogo".

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