Riavvolgere il nastro di un film lungo quattro anni e ripartire dalle prime battute, quando nel settembre 2019 Milan e Inter presentarono il progetto di nuovo stadio nell’area di San Siro, proprio di fianco all’attuale Meazza, che nelle intenzione dei club avrebbe dovuto essere abbattuto per lasciare spazio a un distretto sportivo e commerciale.
L’obiettivo del Comune è riavvolgere questo nastro che negli ultimi quattro anni è diventato sempre più ingarbugliato. Sì, perché nel frattempo la Sovrintendenza ha annunciato un vincolo sul secondo anello della Scala del calcio, che nel 2025 compirà 70 anni, e il Milan e l’Inter stanno puntando a realizzare i loro nuovi impianti, separatamente, in due aree fuori città: i rossoneri a San Donato Milanese, i nerazzurri a Rozzano.
Giovedì il sindaco Sala e il Consiglio comunale hanno lanciato un appello ai club: restate a Milano. Dopo l’atto approvato dall’assemblea di Palazzo Marino, il primo cittadino intende fare un passo in avanti: "Convocherò Milan e Inter".
Prima dell’incontro, però, bisognerà aspettare la decisione del Tar della Lombardia sul ricorso del Comune, supportato dai club, contro il vincolo su San Siro deciso dalla Sovrintendenza. Un passaggio fondamentale per decidere il futuro del Meazza. La bocciatura del ricorso e la conferma del vincolo sarebbe la pietra tombale sul progetto rossonerazzurro nell’area di San Siro?
L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ammette che "il vincolo complica molto la situazione, perché ci sarebbero due grandi stadi nella stessa area. Ma molto dipende da cosa si potrà fare nel Meazza in caso di vincolo". L’assessore prospetta già una scenario: "Potremmo fare un concorso di idee perché lo stadio è patrimonio di tutti. Certo, è una struttura di una dimensione tale che non è che tutte le funzioni possono andare bene ed è un’investimento molto impegnativo. Sarebbe molto difficile riutilizzarlo e questo diventerebbe un danno per il Comune. Per questo motivo abbiamo deciso di fare ricorso al Tar".
L’udienza è fissata martedì, ma non è detto che sia risolutiva. Tancredi, inoltre, sottolinea che "la posizione del Comune non è mai cambiata. Noi pensiamo che quella di San Siro sia un’area ideale per realizzare un nuovo stadio, in linea con gli stardard contemporanei".
L’assessore, a questo, punto, conferma quanto già detto dal sindaco giovedì a proposito delle aree a San Donato e Rozzano scelte da Milan e Inter per i loro nuovi stadi: "Le due aree, pur vicine a Milano, non hanno caratteristiche migliori rispetto all’area di San Siro, anzi, dal punto di vista urbanistico e di accessibilità quelle due aree presentano molti problemi. Quindi chiediamo alle squadre una riflessione: se veramente quella di realizzare i nuovi stadi in aree esterne a Milano sia la strada giusta oppure se non sia più opportuno fare un’ulteriore riflessione sull’area di San Siro". C’è anche un altro nodo da sciogliere: si svolgerà o no il referendum cittadino sul futuro di San Siro? "La decisione dei garanti arriverà a breve", prevede Tancredi.
Sala, infine, getta acqua sul fuoco sulle polemiche del giorno prima. Quando ha parlato di "frottole" sui progetti dei due stadi, infatti, la società nerazzurra ha fatto trapelare una certa irritazione: "Non metto in dubbio che l’Inter possa essere avanti sul progetto su Rozzano".