
Milano Ristorazione contro lo spreco del cibo (NewPress)
Milano, 1 novemrbe 2019 - Chili di pane e frutta buttati via ogni giorno perché la catena della solidarietà non funziona a pieno regime neanche nella Milano «col coeur in man». Sì, perché le eccedenze alimentari nelle mense scolastiche sono ritirate e redistribuite ai milanesi più bisognosi solo in 100 scuole su 400. Il presidente di Milano Ristorazione Bernardo Notarangelo si presenta nella seduta della commissione Partecipate-Educazione del Comune, spiega che «noi abbiamo già una lista di partner per il progetto “Io non spreco’’, il più importante è il Banco Alimentare, ma il mio sogno è far ritirare le eccedenze alimentari in tutte e 400 le scuole» e lancia un appello: «Se ci sono associazioni di quartiere che vogliono candidarsi per ritirare pane e frutta, ne saremmo ben lieti».
Appello a parte, il numero uno di Milano Ristorazione fornisce qualche novità (futuribile) sul menù dei bambini. La principale riguarda il panettone a Natale. «Ma prima serve un confronto con i genitori». Qualche anno fa, infatti, i panettoni erano stati distribuiti nelle mense, ma c’erano state proteste perché erano «industriali» e per di più prodotti in Piemonte, non a Milano o in Lombardia. «Quando sono arrivato alla guida di Milano Ristorazione – racconta il presidente – la prima domanda che ho fatto è stata: “Ma a Natale non diamo il panettone ai bambini?’’». Notarangelo, però, vuole «evitare che alcuni bambini si possano sentire esclusi a causa delle loro intolleranze alimentari o allergie». L’obiettivo è trovare una soluzione per il Natale 2020. L’altra novità possibile riguarda il prosciutto cotto: «Vincerò anche questa la battaglia – afferma il presidente –. Nel menù votato nel 1900 dal Consiglio comunale il prosciutto c’era. Una volta al mese il prosciutto cotto nei menù ci sta benissimo».
Un altro tema affrontato dalla commissione riguarda i controlli nelle mense. Gabriele Abbiati (Lega) e Sumaya Abdel Qader (Pd) chiedono all’assessore all’Educazione Laura Galimberti di «poter svolgere le sedute di commissione direttamente nelle scuole, assaggiando i piatti serviti ai bambini». Il lumbard sostiene che «ci sono alcuni prodotti che si danneggiano nel trasporto dalle cucine alle mense scolastiche», la dem se le prende con «alcune scodellatrici che non fanno bene il loro lavoro». La Galimberti ricorda ai consiglieri che «ci sono già le Commissioni Mensa composte da 2.500 genitori», ma promette: «Una volta all’anno daremo la possibilità a tutti i genitori di mangiare con i loro figli in mensa, pagando il cibo consumato».