MILANOIl calo non ha risparmiato nessun settore merceologico. Nel primo trimestre dell’anno, il calo del valore dei consumi ha penalizzato in particolare la ristorazione ( -2,6% ) e a soprattutto il cosiddetto “altro retail“: la vendita al dettaglio ha chiuso con un crollo del -6,7% rispetto al gennaio-marzo 2024. La ristorazione ha pagato la tendenza all’ aumento dei consumi in casa, segno della perdita di potere d’acquisto delle famiglie. Anche il commercio al dettaglio ha sofferto la gestione sempre più attenta del portafoglio da parte dei consumatori, disposti a spendere per i beni di prima necessità ma non per quelli durevoli e per gli “sfizi“.
In questo contesto negativo, solo il comparto abbigliamento-accessori ha tenuto fermando le perdite al -0,8%. Anche l’analisi dei canali di vendita è accomunata da un quadro fortemente negativo, a cominciare dalle “high street“ - le vie dello shopping - che perdono terreno e chiudono il trimestre a -4,6%. La flessione, anche se più contenuta, non ha risparmiato neppure i centri commerciali (-1,8%). I negozi di prossimità hanno confermato gli andamenti negativi dei mesi precedenti, con un calo degli introiti del -2,2%.
L.B.