MARIA RITA
Cronaca

Spot “La pesca“ e i valori dei bambini

Esselunga presenta uno spot che mette al centro la condizione dei minori che vivono la separazione dei genitori. La bambina, senza che la madre se ne accorga, porta una pesca al padre come messaggio per insegnare ai genitori come comunicare. Una risorsa per i figli se i genitori sapranno trasformare la fine del loro amore.

Parsi

Apprezzo decisamente lo spot di Esselunga: “La pesca” sul cui contenuto tanti ottimi colleghi come Alberto Pellai si sono già pronunciati. Personalmente, considero altissimo il valore “bambinocentrico” di questo spot poiché è centrato sulla condizione dei minori che si trovano a vivere la separazione conflittuale dei propri genitori. Adulti che hanno bisogno di sottolineare maldestramente agli occhi dei propri figli la fine del loro rapporto di coppia adottando un comportamento di rifiuto, di assenza, di abbandono, di conflitto, esplicito o sottointeso ed animato anche da distacchi e da provocatori silenzi. Così, la bambina che, nello spot, senza che la madre se ne accorga, mette in tasca un succoso, dolce frutto, mentre la accompagna a fare la spesa alla Esselunga, trafuga quella pesca avendo già strategicamente pensato a quale uso farne. Ovvero, un uso diplomatico, quale diplomatica messaggera, intenzionata ad utilizzarla per insegnare ai genitori come comunicare tra loro. E per non sentirsi relegata al ruolo di impotente spettatrice della fine del loro amore. Infatti, la bambina nulla dice alla madre della sua intenzione di portare quella pesca al padre dicendogli: “Te la manda la mamma”. Ed altro obiettivo non ha che sollevarsi da pesi quali “il conflitto di lealtà” a motivo del quale i minori si sentono coinvolti a prendere le parti dell’uno o dell’altro genitore che si separa. E, ancora, magari perché il rapporto che si è instaurato nella coppia, soprattutto dopo la nascita di un figlioa o di più bambini, non ha retto all’usura del tempo, ai ritmi, assai spesso difficoltosi e frustranti della vita quotidiana; ai disagi incontrati nel sociale e sul lavoro che ne hanno logorato le basi. Tante coppie e sempre più spesso, oggi, si separano. E non è, dunque, il caso di sottolineare moralisticamente la specialità di una situazione che molti bambini, preadolescenti e adolescenti, si trovano a vivere. Quel carico di dolore, sofferenza, impotenza, se i genitori non sapranno trasformare la fine del loro amore in una presa di coscienza ed in una risorsa anche per i loro figli, sarà per loro un peso ed una ferita irriimarginabile. Per sempre.

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