
Auto blu davanti alla Regione Lombardia
Milano, 11 novembre 2015 - Cura dimagrante per le “auto blu” e di servizio in uso dalla Giunta regionale e dagli uffici. Con il passaggio del testimone dall’ex governatore Roberto Formigoni all’attuale, Roberto Maroni, in questi ultimi due anni il parco auto è passato da 68 a 49 vetture, quasi tutte non più di proprietà ma prese a noleggio (36).
Quasi tutte. Sì, perché nonostante i reiterati tentativi di disfarsi dell’ingombrante «blindato» del Celeste (due bandi andati deserti) la Bmw 760 serie “High Security’’ che monta un motore fino a 6mila di cilindrata, costato ai tempi (nel 2005) quasi 272mila euro, fa parte ancora della flotta delle auto blu di proprietà. Insieme alla potente Lexus ibrida, che risulta concessa, come l’altra, «in comodato d’uso al ministero dell’Interno per uso scorta del presidente».
Il presidente Maroni solitamente viaggia sulla Lexus, mentre gli assessori prediligono le Giuliette dell’Alfa Romeo. Il resto della flotta è composta da Fiat Panda 4X4 e Peugeot 208, quasi tutte a benzina. Anche sugli autisti si è abbattuta la scure della «spending review», sono 29 di cui tre prossimamente in pensione. Morale? Escluso il personale, il costo delle auto si sarebbe ridotto a «344mila euro all’anno». A dirlo, con dati alla mano, è il Movimento 5 Stelle lombardo. «Mentre a Roma se ne va il commissario alla spending review, a Milano il lavoro di opposizione del M5S ha portato un risparmio di un milione di euro all’anno di soldi pubblici con il taglio delle auto blu», sottolinea il consigliere regionale dei Cinquestelle Dario Violi, che ha seguito tutta la partita. «Sulla trasparenza però siamo ancora in alto mare. Ottenere dati sulla flotta, sui costi delle auto blu e sul tragitto degli assessori è un percorso ad ostacoli, tra accessi agli atti, appuntamenti faccia a faccia e sollecitazioni continue. Un’amministrazione pubblica trasparente degna di questo nome, e che non ha nulla da nascondere, pubblicherebbe senza patemi d’animo tutti i dati che riguardano la spesa pubblica».
A macinare più chilometri è l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava, abituato com’è a battere palmo a palmo il territorio lombardo. Certo, la procedura per poter viaggiare sull’auto blu (una per ogni assessore mentre in passato erano due, più auto di servizio per le direzione con autista), dicono i grillini, «ora è più complicata», e su ogni «vettura c’è una scatola nera che registra ogni movimento». «Ma le auto blu meritano un controllo anche sui percorsi degli assessori», rincara la dose il consigliere Violi. «Che dire poi del blindato di Formigoni costato alle casse regionali circa 270mila euro e ancora nel parco auto della Regione anche se in comodato d’uso al Ministero dell’Interno per la scorta del presidente?».
Nel parco auto della Giunta figurano anche «tre Fiat Panda a idrogeno, ferme però a Trento» e c’è un dato singolare: ogni mese gli uffici regionali sono costretti a fare una trentina di ricorsi contro la Ztl, in particolare nei percorsi che interessano Brescia e anche il transito in piazza Duca D’Aosta a Milano.