
Spazi culturali cercansi per gli eventi
Abitazioni private considerate “spazio rubato” alla possibilità di ampliamento delle biblioteca. Dito puntato contro quei terreni pubblici a ridosso del TeCa su cui, nel progetto annullato in passato del polo della sicurezza, era previsto un parcheggio e un edificio pubblico ma trasformati in seguito, dall’amministrazione comunale precedente, in aree per costruzioni abitative private. Una scelta che aveva sollevato in tanti l’interrogativo sul ruolo del Comune: ente pubblico attento ai servizi per i cittadini o agenzia immobiliare concentrata al business edilizio? Quei terreni, secondo la consigliera Elena Bornaghi della civica Cassano Obiettivo Comune, potevano essere oggi di grande utilità a eventuale ampliamento della biblioteca per offrire nuovi spazi culturali al passo con i tempi: "La biblioteca non è più un luogo di prestito librario, oggi deve essere oggetto di un cambiamento epocale; da luogo in cui si prestano libri ad ambiente aperto a eventi, collaborazioni, incontri. Un cambiamento da avviare nel corso degli anni che richiede però nuovi spazi".
Quei terreni pubblici, venduti a privati, si rivelano dunque un’occasione perduta per servizi al cittadino, sostiene ancora la consigliera Bornaghi: "Se invece dei palazzi si fosse costruita una nuova biblioteca avremmo potuto realizzare un interessante polo della cultura". La questione è stata sollevata nell’ultimo consiglio comunale in cui è stato presentato il piano di programma e budget 2024-2026 dell’azienda speciale consortile, di cui fa parte la biblioteca di Cassano d’Adda, che collega 70 biblioteche diffuse in 58 Comuni, nell’area ad est di Città metropolitana di Milano e della provincia di Monza e Brianza, offrendo i propri servizi ad un’utenza di circa 650mila persone. Stefano Dati