NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Proiettili contro palazzo ad Affori, denunciato professionista insospettabile: ha sparato per gioco

Il residente ha mirato lo stabile di fronte con una carabina, successivamente sequestrata

I due maxi condomini simmetrici nel complesso residenziale di via Ciccotti

I due maxi condomini simmetrici nel complesso residenziale di via Ciccotti

Milano, 11 febbraio 2025 – È stato lui stesso a farsi avanti per assumersi le sue responsabilità: “Sono stato io a sparare”. La notizia si è diffusa rapidamente tra i vicini di casa, che un paio di giorni prima avevano segnalato allarmati ai carabinieri i fori di proiettile nella vetrata della tromba delle scale tra il quinto e il sesto piano di un maxi condominio in via Ciccotti, a due passi dalla stazione della metropolitana Affori FN.

L’assurda giustificazione

Stando a quanto verificato dal Giorno, a esplodere quei colpi con una carabina ad aria compressa Hatsan calibro 5.5 è stato un residente di uno degli stabili perfettamente simmetrici rispetto al cortile interno: in particolare, i militari della stazione Affori hanno denunciato per danneggiamento e getto pericoloso di cose un sessantenne incensurato, un insospettabile professionista, che avrebbe dichiarato di aver agito “per scopi ludici”.

Un gioco pericolosissimo, se è vero che i pallini, che hanno centrato un bersaglio immaginario a diverse decine di metri di distanza, avrebbero potuto ferire anche gravemente gli abitanti del palazzo di fronte.

I controlli

A valle degli accertamenti, gli investigatori dell’Arma hanno sequestrato al professionista la carabina utilizzata e ritirato un’altra carabina e due fucili; in quest’ultimo caso, i carabinieri hanno eseguito il provvedimento sulla base di quanto disposto dall’articolo 39 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che prevede la facoltà di “vietare la detenzione di armi, munizioni e materie esplodenti regolarmente denunciati alle persone ritenute capaci di abusarne”.

Gli inquilini di via Ciccotti non si sono accorti subito di quello era successo nella notte tra sabato 1 e domenica 2 febbraio.

Solo il lunedì mattina, un abitante ha visto i buchi della porta-finestra e ha allertato il custode: inizialmente si pensava a qualcosa di accidentale, ma poi i rilievi della Sezione investigazioni scientifiche di via Moscova hanno portato al ritrovamento di un’ogiva deformata e di una quindicina di frammenti metallici simili a scaglie di altre ogive.

Da lì è partita l’indagine, che sin da subito si è concentrata sulla pista “interna”. Tre giorni dopo, è arrivata la confessione spontanea che ha chiuso definitivamente il caso.