REDAZIONE MILANO

Le incognite sul futuro del teatro. Dalla situazione internazionale al progetto Magnifica Fabbrica

Aumentano i costi per gli immobili, calano vertiginosamente i ricavi da tournée

Il sovrintendente Fortunato Ortombina. In alto: una scena della Prima del 7 dicembre

Il sovrintendente Fortunato Ortombina. In alto: una scena della Prima del 7 dicembre

"Il quadro macroeconomico globale risulta condizionato dalle decisioni di politica economica internazionale statunitense, oltre che dalle tensioni geopolitiche legate al conflitto Russia-Ucraina e a quello del Medioriente. Sebbene la Fondazione operi prevalentemente sul territorio italiano, è purtroppo probabile che l’attuale contesto politico-economico possa determinare effetti negativi sul livello dei costi delle forniture, sebbene al momento non siano precisamente quantificabili". Il passaggio chiude la nota integrativa al bilancio 2024 della Scala, co-firmata dal sindaco-presidente Giuseppe Sala e dal sovrintendente Fortunato Ortombina. Un passaggio tutt’altro che banale, che peraltro non tiene conto della recentissima escalation in Iran. Detto altrimenti: è vero che il Piermarini ha dimostrato di saper fronteggiare qualsiasi emergenza, a cominciare da quella drammatica della pandemia, ma è altrettanto vero che le previsioni sul futuro non possono non tener conto di tutto ciò che si muove attorno a Milano e all’Italia, perdipiù in una realtà sempre più attrattiva per i turisti stranieri.

Il piano di efficientamento energetico partito nel 2022 è stato messo in campo dall’ex numero uno Dominique Meyer proprio per prepararsi all’impennata dei costi di bollette e materie prime e per rendersi il più impermeabili possibile alle oscillazioni dei mercati. In effetti, lo scorso anno quella specifica voce è aumentata di 1,237 milioni di euro rispetto al 2023, ma l’incremento va attribuito "a una differente programmazione artistica presentata nel corso del 2024". Al contrario, sono calate le uscite per consumi elettrici (-53mila euro), spese telefoniche e postali (-15mila euro), gestione del centro elaborazione dati (-44mila euro) e spese di cancelleria, libri e riviste (-21mila euro).

A proposito di esborsi da minimizzare o eliminare del tutto nella nuova era del Piermarini, non si possono non citare i "costi per godimenti beni di terzi", cresciuti da 5,531 a 6,913 milioni tra 2023 e 2024: hanno pesato in particolare le maggiori spese per canoni di locazione immobili (+696mila euro) sostenute per l’affitto di un nuovo capannone a Landriano e quelle per la manutenzione degli immobili in locazione (+40mila euro) e con diritto d’uso (+154mila euro). La soluzione si chiama Magnifica Fabbrica, l’avveniristico progetto che promette di spostare in un unico luogo a Rubattino sia i laboratori oggi ospitati nell’ex Ansaldo di via Bergognone sia i magazzini oggi distribuiti in diverse location. Un progetto che prima ha dovuto segnare il passo causa contenzioso tra imprese partecipanti al bando e che ora deve confrontarsi con un problema di mancanza di fondi (circa la metà di quello che serve per completare l’opera). Restando ai costi, quello del lavoro hanno fatto registrare un aumento superiore ai 3 milioni nel 2024, ma in questo caso il segno "più" era previsto: è entrato in vigore il contratto Scala, congelato in epoca Covid. Non fa parte della voce "uscite", ma desta comunque attenzione il dato relativo ai ricavi in caduta libera di "tournée e manifestazioni fuori sede", passato dai 2,881 milioni del 2023 al milione dell’anno successivo. Il motivo? "Diversa programmazione".

Un dato che dà ulteriore senso alle parole di Sala, che lo scorso 28 aprile aveva detto: "Bisogna cercare di valorizzare al meglio il marchio Scala, dal merchandising a tutte le attività all’estero". Non è un mistero che la nomina a direttore musicale del maestro sudcoreano Myung-Whun Chung vada esattamente in quella direzione.Nicola Palma