Sos siccità ma si sprecano milioni di litri

Achille

Colombo Clerici*

Mentre fiumi e torrenti sono in secca e i bravi cittadini vengono invitati – oppure obbligati dalle ordinanze comunali – a non utilizzare acqua potabile per riempire piscine e innaffiare giardini e si chiudono fontane, si disperdono milioni di litri del prezioso liquido a causa della rete idrica obsoleta. È cosa buona sensibilizzare ciascuno di noi a razionalizzare l’acqua potabile che giunge nel 97% delle nostre abitazioni: ma sorge il sospetto che tale lodevole messaggio si trasformi nella classica foglia di fico per celare le responsabilità di chi gestisce questo bene. Secondo Istat nel 2020 la dispersione idrica nel nostro Paese ha raggiunto, con 3,4 miliardi di metri cubi all’anno, il 42% dell’acqua immessa nel sistema. Il 60% della rete idrica (il 70% nei centri urbani) è stato messo in posa più di 30 anni fa, e il 25% (40% nei centri urbani) supera i 50 anni di età. Sotto accusa l’assenza di una manutenzione programmata. Mentre nelle Regioni del nord-est e del nord-ovest viene disperso (e quindi sprecato) rispettivamente il 38,9% e il 32,2% dell’acqua immessa nella rete idrica, nel resto d’Italia la situazione è più drammatica: 49,4% al centro e 51,3% nel sud e nelle isole. Nel 2018, in Abruzzo c’era una dispersione idrica del 55,6%, in Basilicata del 45,1%, in Lazio del 53,1% e in Sardegna del 51,2%, contro il 22,1% della Valle d’Aosta, il 29,8% della Lombardia e il 31,2% in Emilia-Romagna. Se gli investimenti nel sistema idrico sono aumentati negli ultimi dieci anni, toccando anche i 49 euro per abitante ogni anno, si scende a 35 per abitanteanno nel Mezzogiorno: bisognerebbe salire fino ad almeno 80 euro per rimanere in linea con gli standard europei. Progetti di riqualificazione rientrano tra le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che per questo ambito prevede investimenti di 900 milioni di euro, con una prima tranche da 630 milioni. Per raggiungere l’obiettivo della “Garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento e gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche lungo l’intero ciclo”, il Pnrr stanzierà un totale di 4,38 miliardi. Speriamo siano sufficienti.

*Presidente Assoedilizia

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