
Non solo corse meno frequenti, ma anche degrado e scarsa sicurezza rischiano di disincentivare l’uso dei mezzi pubblici negli orari serali. Questo il tema rilanciato dal comitato Pendolari di Paullo durante un sopralluogo "in notturna" alla stazione degli autobus di San Donato, in corrispondenza del terminal della M3. Un’area al confine tra Milano e l’hinterland, che dopo le 22 diventa terra di nessuno tra bivacchi, giacigli improvvisati e presenza di sbandati. Ma già alle 21 fra i viaggiatori dei pullman c’è chi si sente poco sicuro. "Per fortuna siamo in due - dicono Letizia De Vecchi e Maia Bianchessi, 18enni che aspettano la corsa per Paullo -. Se l’autobus non dovesse passare, chiederemmo alle nostre famiglie di venirci a prendere in auto. È più sicuro". "Una volta sono arrivata al terminal di San Donato alle 20.15 - racconta un’attivista del comitato, Giancarla Rosa -. Il mio autobus non sarebbe passato prima di un quarto d’ora e così ho preferito rimanere nel mezzanino della metropolitana, anziché salire in superficie e aspettare da sola alla fermata". "Prendere il pullman di sera? Non mi crea problemi, per fortuna non mi è mai capitato di fare brutti incontri - spiega Simone Tarantino -. Certo, la zona è un po’ isolata: una sala d’attesa e qualche controllo in più non guasterebbero".
L’altro giorno il terminal della M3, insieme alla stazione ferroviaria di San Donato, è stato oggetto di controlli. Ma c’è chi invoca pattugliamenti più frequenti. "La sera le corse dei bus sono più rade e le lunghe attese al freddo in un contesto dove non esiste un presidio disincentivano l’uso dei mezzi", è il parere di Giancarlo Broglia, fondatore del comitato. Quando gli autobus "saltano", chi resta a piedi cerca di ricorrere a soluzioni alternative, come i taxi. A.Z.