"Sono innocente, il processo è solo all’inizio. Questa vicenda mi ha devastato come uomo"

Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti in sede penale, scrive una lettera in cui afferma che le accuse sono ancora da provare e che la gogna mediatica lo sta uccidendo. La sua dignità lo porta a sperare che la verità emergerà.

In relazione all’articolo pubblicato il 24 novembre 2023, dal titolo ’Caffo, filosofo sotto accusa. "Maltratta la moglie"’, riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata la Leonardo Caffo. "Le scrivo in merito ad alcuni articoli usciti in questi giorni in relazione al procedimento penale a mio carico avanti il Tribunale di Milano. Un anno e mezzo fa sono stato accusato del reato per cui si procede: da allora molte cose sono cambiate ed è decaduto il provvedimento di allontanamento in sede civile. In sede penale ho scelto il vaglio dibattimentale per sentirmi dichiarare innocente: sono stato sempre presente in aula e, tramite i miei legali, sto contestando tutte le accuse. Il procedimento è stato rinviato e non sono ancora state sentite tutte le persone coinvolte. Quindi le accuse sono ancora tutte da provare. La strada è ancora lunga e il processo è appena all’inizio. Far emergere la sola tesi accusatoria ha creato un clima di gogna mediatica (...) Questa vicenda mi ha devastato come uomo, questa tempesta mediatica mi sta uccidendo come professionista. In due giorni ho perso quasi tutti i miei lavori. Mi resta la dignità, che mi porta a scrivere questa lettera. Perdere il lavoro, la credibilità umana e professionale, vedere bruciato in un attimo il lungo percorso di ricerca di questi anni mi fa pensare che non abbia senso andare avanti. Mi conforta solo questo pensiero: la verità si nasconde benissimo, il rumore tende a coprirne e deturparne le forme, ma il tempo le sa dare il suo spazio".