BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Sono caduto dalla sedia". La sorpresa di Acampora per l’elogio di Mattarella

Le parole del presidente della Repubblica nel discorso di Capodanno: ho visto i valori della Costituzione negli occhi e nei sorrisi dei ragazzi a PizzAut.

"Sono caduto dalla sedia". La sorpresa di Acampora per l’elogio di Mattarella

"Sono caduto dalla sedia". La sorpresa di Acampora per l’elogio di Mattarella

"Ho visto i valori della Costituzione negli occhi e nei sorrisi dei ragazzi che lavorano a PizzAut, promossa da un gruppo di sognatori che cambiano la realtà". Sergio Mattarella tributa l’omaggio al progetto di Nico Acampora nel discorso a reti unificate di fine anno e il papà dei ristoranti di Cassina e Monza gestiti da ragazzi autistici sviene. Letteralmente. "Sono caduto dalla sedia", racconta. È più di un’emozione, è più di un riconoscimento, "è il calore di un abbraccio che non avevamo osato sperare, la condivisione di un cammino. Noi non chiediamo miracoli, ma diritti". Ed è successo.

Il feeling con il Presidente della Repubblica era cominciato in primavera, quando la brigata che con i contratti a tempo indeterminato "rivendica dignità e autonomia anche per noi", ha invitato il capo dello Stato al taglio del nastro del locale brianzolo. Mattarella aveva accettato subito. Una scelta che aveva sbalordito lo stesso fondatore. E la macchina per accoglierlo in pompa magna il 2 aprile, giorno della cerimonia, si era messa subito in moto. Quella sua immagine con l’inconfondibile grembiule rosso, marchio di fabbrica della cucina più famosa d’Italia, e per di più personalizzato, “Mattarella uno di noi“, insieme ai suoi abbracci a cuochi e camerieri sono entrati nell’immaginario collettivo. E nella serata in cui il presidente ha parlato al Paese di lavoro precario, ha voluto opporre a ciò che non va, un esempio "di dove si può arrivare, credendoci - sottolinea Acampora –. Quando tutto è cominciato nel 2017 pochi ci avrebbero scommesso: in banca mi chiusero la porta in faccia. E allora ho chiesto aiuto alla rete. Le famiglie hanno capito subito. Dovevo fare qualcosa per mio figlio Leo e per i ragazzi come lui che avevano come unica alternativa il parcheggio in qualche struttura per il resto della vita. Non potevo rassegnarmi". È nato tutto così e adesso PizzAut fa scuola nel mondo: "Ci chiamano da tutti i continenti e stiamo studiando come fare per portare dappertutto la nostra idea e il nostro lavoro. È immorale non avere terapie pubbliche e adeguate, come non avere insegnanti di sostegno per numero e preparazione. Il Presidente ha portato l’attenzione sull’autismo al massimo livello, adesso sarebbe bello che chi può fare qualcosa per risolvere i problemi ascoltasse le sue parole. Dico sempre che in Italia ci sono 600mila persone ‘aut’ dimenticate. Da ieri, molto meno".