PATRIZIA TOSSI
Cronaca

"Uniti aiutiamo Mago Umberto, amico di strada"

Gara di solidarietà per il clochard di San Donato. C’è chi gli offre il pranzo, chi vestiti o il barbiere

Alessandro Romano e Andrea Campobasso al banchetto di raccolta

San Donato (Milano) - È scattata una maratona di solidarietà per Mago Umberto, il clochard che da vent’anni vive per le strade della città, sostenuto dall’affetto dei sandonatesi. Un uomo schivo e buono, idealmente adottato dalla comunità che da tempo cerca di aiutarlo con pasti caldi, le cure mediche, a volte una doccia, qualche vestito pulito. Sabato mattina, gli amici di Umberto Nicosia – che si è guadagnato sul campo l’appellativo di “Mago” per i suoi trascorsi da cartomante in Brera – hanno organizzato in via Alfonsine una raccolta straordinaria per aiutarlo a rimettersi in sesto, visto che negli ultimi tempi le sue condizioni apparivano più trasandate del solito.

«Abbiamo raccolto 460 euro – racconta Alessandro Romano, un cittadino sempre in prima linea per la solidarietà –, San Donato ha sempre il cuore in mano. Una signora gli ha pagato i pranzi per un mese, c’è chi ha portato vestiti e mascherine, chi ha offerto un taglio di barba e capelli, o prodotti per l’igiene intima. Sabato pomeriggio abbiamo portato la sua inseparabile bicicletta a cambiare gomme e freni, lunedì compreremo dei vestiti e una radiolina che lo aiuterà a non ‘sentire le voci’. Ringrazio tutti i sandonatesi che ci hanno aiutato". Umberto lo conoscono in tanti, è sempre in giro in bicicletta e bazzica la zona del centro. "Umberto è un uomo buono, è difficile dargli un’età – continua Romano –: un tempo aveva una vita come tanti altri e viveva con la mamma anziana, 20 anni fa è morta e da allora ha iniziato a sentire delle voci nella testa. Non è stato più lo stesso e ha iniziato a vivere per strada".

Nelle ultime settimane Umberto ha iniziato a far preoccupare gli amici, in molti lo hanno visto più confuso del solito, sporco e con un cartone di Tavernello in mano. "Umberto non ha mai bevuto, temo che qualcuno abbia iniziato a offrigli del vino – dice Alessandro Romano –. L’altro giorno ho scritto al sindaco chiedendogli di sensibilizzare i bar a non dargli da bere o non accettare i soldi di qualcuno che lo voglia fare per lui. Lo abbiamo sempre aiutato. Anni fa aveva un problema ai denti e gli abbiamo pagato le cure, questa volta ho lanciato un appello sui social per trovare i soldi per i pasti caldi o una camera d’albergo per potergli fare una doccia e la riposta è stata incredibile. Si è mobilitata la Caritas, abbiamo raggiunto la cifra di 460 euro in contanti e tanti altri doni arrivati per lui".