
Slot machine
Milano - Tornano ad accedersi slot machine e videolottery, ma ci sono sale che non rispettano i paletti degli orari stabiliti dal Comune di Milano. Per effetto del passaggio della Lombardia in zona bianca, è stato anticipata a lunedì scorso la ripresa di sale giochi e scommesse, sale bingo e casinò, chiusi dallo scorso ottobre. Così un’utenza variegata ma quasi tutta al maschile è tornata a dedicarsi al suo piacere preferito (e solitario): schiacciare tasti per tentare la sorte. Le ordinanze anti-slot del Comune, fissate dal 2014 anche per contribuire al contrasto del gioco compulsivo, stabiliscono in modo chiaro gli orari di funzionamento degli "apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro" e delle sale giochi a Milano: dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Eppure nel primo giorno di riapertura, dopo mezzogiorno, nelle sale del bingo di viale Marche gli avventori - con nettissima prevalenza di uomini, anche anziani coi capelli bianchi fra gli italiani, e poi stranieri più giovani - hanno continuato a giocare agli apparecchi oltre i limiti stabiliti dal regolamento comunale senza che nessuno li interrompesse. Seduti sugli sgabelli di pelle è del resto facile perdere le coordinate temporali. Questione anche di luci basse: nelle sale c’è un buio da discoteca interrotto solo, invece che dai fasci stroboscopici della pista, dai colori lisergici degli schermi che invitano a giocare con "Queen Cleopatra", "Sphinx" o "Vegas Games".
In sottofondo le musichette dei dispositivi. Non c’è nessuno che parla. L’attenzione è tutta dirottata verso il gioco: basta un euro per iniziare ma per alcune versioni è richiesta una puntata minima di 5 euro. Poi è un po’ come con le ciliegie: una partita tira l’altra. In meno di otto minuti ci si può ritrovare con dieci euro in meno nel portafogli. Atmosfere pressoché identiche anche in un’altra sala slot, in viale Jenner: anche qui troviamo le macchinette accese a mezzogiorno e mezza, oltre il limite consentito. Fra un giocatore cinese e uno magrebino (con mascherina abbassata) tentiamo nuovamente la sorte. Senza successo.
A vincere è sempre il banco che si mangia sei euro in tre minuti cronometrati. Durante i mesi di chiusura del gioco pubblico, la ludopatia non è scomparsa: alcuni hanno trovato un surrogato alle macchinette scommettendo online. Altri finendo in giri clandestini. Da marzo 2020 ad aprile 2021, sono state sequestrate "centinaia di agenzie scommesse senza concessione, oltre 100 bische chiuse, più di 2mila apparecchi illegali sequestrati, più di 300 siti online illegali inibiti dall’Agenzia Dogane e Monopoli" aveva denunciato, lo scorso aprile durante un’audizione al Senato, Geronimo Cardia, presidente dell’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici (Acadi). Allo stesso tempo le casse dell’Erario avevano accumulato circa "7 miliardi di perdite".