MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Liliana Segre in prima fila per chiedere la liberazione degli ostaggi: “Mi sembra di aver vissuto per niente”. Fischi a Sala

Milano, anche la senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah nella sinagoga di via della Guastalla per l’iniziativa organizzata dalla Comunità ebraica. Contestato il primo cittadino

Commemorazione della comunità ebraica di Milano nella Sinagoga di via Guastalla ad un mese dai fatti del 7 ottobre in Israele

Commemorazione della comunità ebraica di Milano nella Sinagoga di via Guastalla ad un mese dai fatti del 7 ottobre in Israele

Milano – La solidarietà nei confronti di Israele e la condanna degli atti terroristici di Hamas, ma anche i fischi e la contestazione contro il sindaco Giuseppe Sala e il Comune. Nella sinagoga di via della Guastalla, a un mese esatto dagli attacchi terroristici dello scorso 7 ottobre, la comunità ebraica, e non solo, si ritrova in massa – oltre 1.000 i presenti all’evento “Bring them home now’’ – per chiedere a tutti di “non dimenticare” i 1.400 morti e di riportare a casa gli oltre 200 ostaggi.

L'interno della sinagoga di via Guastalla per l'iniziativa "Bring them home"
L'interno della sinagoga di via Guastalla per l'iniziativa "Bring them home"

C’è anche un fuoriprogramma. Quando prende la parola la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e dice “porto il saluto del sindaco e del Consiglio comunale” partono fischi e voci di disapprovazione rivolti proprio a Sala, assente perché in viaggio per un impegno istituzionale a Barcellona. I contestatori non sembrano perdonare al primo cittadino né l’assenza né la recente polemica contro un esponente della loro comunità, Roberto Jarach, accusato dal numero uno di Palazzo Marino di polemizzare con il Comune “perché di destra”.

sopravvissuti strage rave Hamas restimoniano in sinagoga
sopravvissuti strage rave Hamas restimoniano in sinagoga

Il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, dopo l’intervento della Buscemi, prova a gettar acqua sul fuoco della polemica: “Non ho gradito quello che avete fatto contro il nostro sindaco. Noi siamo italiani e milanesi e lo rispettiamo”. Subito dopo, però, Meghagi rinfocola la polemica: “Chiediamo al Comune, che non si è ancora espresso, di condannare le manifestazioni che si sono tenute sabato”. Applausi scroscianti in sinagoga.

Il presidente della comunità ebraica milanese si riferisce al corteo partito da piazza Oberdan in cui sono stati gridati slogan “Israele fascista, Stato terrorista”. Manifestazione che non è piaciuta per niente neanche al presidente della Regione Attilio Fontana, ieri presente in sinagoga: "Io sono indignato di quello che purtroppo ho visto anche nel mio Paese: tante persone che hanno detto cose irripetibili, che pensavo fossero soltanto oggetto di un drammatico passato e invece si stanno ripetendo”.

Il governatore si dice colpito dalla parole pronunciate entrando in sinagoga dalla senatrice a vita, deportata e sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz Liliana Segre: “Se sono qui è perché la ritengo una serata importante. Non mi sento di parlare di questo argomento perché sennò mi sembra di avere vissuto invano. Le immagini di questi giorni? Sono di una tristezza infinita”.