Sicurezza, casa, trasporti e Pnrr. La Martesana lavorerà “in rete“

Melzo, incontro tra gli amministratori di 22 Comuni e il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia "Importante il supporto garantito dalla Cabina di coordinamento e monitoraggio di Corso Monforte".

Sicurezza, casa, trasporti e Pnrr. La Martesana lavorerà “in rete“

Sicurezza, casa, trasporti e Pnrr. La Martesana lavorerà “in rete“

Dalla prima cintura ai borghi sul fiume, 350mila abitanti, l’Adda-Martesana incontra a Melzo il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia che dal suo insediamento gira sul territorio per conoscere da vicino le diverse realtà dell’hinterland. Sul tavolo problemi grandi e piccoli, da Pioltello a Grezzago, ovunque in cima alla lista delle priorità c’è la sicurezza. E l’incontro di ieri è servito proprio per mettere a punto un metodo di lavoro in rete che in questo spicchio di provincia è già consolidato.

Fra i problemi che creano tensioni sociali, l’assegnazione di case popolari alle fasce più deboli, sulla quale il confronto è durato a lungo, ma anche i trasporti. "Nella sola Melzo ogni giorno transitano 2.500 passeggeri, spesso inferociti per via dei ritardi", ricorda il primo cittadino Antonio Fusè. Sul tema della mobilità il prefetto ha ribadito che si impegnerà ad aprire un tavolo con i gestori per agevolare l’accesso dei cittadini ai servizi sul territorio.

Al centro del summit anche la mole di progetti del Pnrr che i Comuni della zona stanno portando avanti e Sgaraglia ha ricordato la “Cabina di coordinamento e monitoraggio“ creata di recente in Corso Monforte. "Per noi un supporto importante come questo rapporto", hanno detto i sindaci a fine mattinata. All’appuntamento, Bellinzago Lombardo, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassano, Cassina De’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Liscate, Masate, Pessano con Bornago, Pioltello, Rodano, Trezzano Rosa, Truccazzano, Vaprio, Vignate, Vimodrone.

Per le criticità dei piccoli centri – poco personale e poche risorse – si è discusso dell’utilità delle unioni di Comuni per condividere fondi e prestazioni da offrire alla popolazione, moltiplicando così quello che c’è. "Il nostro è sempre stato un modello di questo tipo e continuerà a esserlo – ancora Fusè –. Siamo tutti reduci dagli anni bui della pandemia, ci siamo stati in mezzo ascoltando e incontrando tanta gente. Un ruolo che non abbiamo mai smesso di ricoprire, neanche oggi".

All’ordine del giorno pure microdelinquenza e malamovida: "Dobbiamo fare tutti i conti con chi si ubriaca e poi disturba, o con i vandali. Quello che fa più impressione è l’età d’esordio di questi raid, sempre più bassa, ci sono anche 14enni". Una sfida che va oltre la repressione e che richiede "il coinvolgimento di istituzioni, scuola e famiglia", confermano gli amministratori.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro